domenica 12 settembre 2021

VENEZIA 2021. IL RILANCIO DEL CINEMA PARTE DALLE DONNE?







Dall'alto: Audrey Diwan con il Leone d'Oro; Jane Campion premiata come migliore regista; il discorso di ringraziamento di Paolo Sorrentino; Michelangelo Frammartino solleva il Premio Speciale della Giuria. 




Sorpresa: a vincere la 78a edizione della Mostra del Cinema di Venezia sono state le donne.

Il Leone d'Oro infatti è stato assegnato al film L'Evénement - storia di un aborto nella Francia anni Sessanta - della regista d'Oltralpe di origini libanesi Audrey Diwan.

Ma non solo: il premio per la migliore regia è andato alla veterana Jane Campion - che al Lido ha portato l'acclamato western The Power of the Dog -, mentre quello per la sceneggiatura se l'è preso l'esordiente Maggie Gyllenhaal - la celebre attrice, sorella di Jake Gyllenhaal, ha adattato per il grande schermo un romanzo di Elena Ferrante.

Tra le attrici si è imposta Pénelope Cruz (sconfitta Kristen Stewart, data tra le favorite della vigilia), che ha sbaragliato in glamour i colleghi maschi: tra gli attori si è imposto il filippino John Arcilla, che ha battuto la concorrenza, tra gli altri, dei più quotati e famosi Toni Servillo e Benedict Cumberbatch.

L'Italia esce bene dalla cerimonia di premiazione, sebbene rimanga l'amaro in bocca per la mancata affermazione di Paolo Sorrentino.

Il suo applauditissimo E' stata la mano di Dio si è dovuto accontentare del Leone d'Argento-Gran Premio della Giuria e del riconoscimento a Filippo Scotti come miglior attore emergente.

La sorpresa maggiore della serata, per il nostro Paese, è stata la premiazione di Michelangelo Frammartino per il suo interessante Il Buco, Premio Speciale della Giuria.

Gli sconfitti di questa edizione della Mostra non dovrebbero prendersela più di tanto, però: la qualità media si è dimostrata piuttosto alta, grazie ad un'attenta e azzeccata selezione delle pellicole effettuata da Alberto Barbera & C.

E in fondo le scelte di una giuria sono pur sempre scelte personali.

Rispetto agli anni scorsi, è difficile pensare che il film che ha conquistato il Leone d'Oro quest'anno possa avere chance da Oscar (com'era successo agli ultimi vincitori: La Forma dell'Acqua, Roma, Joker, Nomadland).

Tuttavia la voglia di rilanciare i film nelle sale ha spinto le grandi case di produzione a proporre al Lido opere ambiziose, alcune delle quali - pensiamo a Dune di Denis Villeneuve, Spencer di Pablo Larraín, The Last Duel di Ridley Scott, Last Night in Soho di Edgar Wright, The Power of the Dog di Jane Campion, The Last Daughter di Maggie Gyllenhaal, The Card Counter di Paul Schrader, Madres paralelas di Pedro Almodóvar, E' stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Freaks Out di Gabriele Mainetti, America Latina dei fratelli D'Innocenzo, La Scuola Cattolica di Stefano Mordini - potrebbero avere appena iniziato la loro strada verso altri traguardi importanti e prestigiosi.

Abbiamo come l'impressione che di molte di queste sentiremo ancora parlare a lungo.

E il nostro augurio è che da Venezia divampi la voglia di tornare a vedere un bel film al cinema.

Sarebbe il risultato più significativo che questa notevole edizione della Mostra del Cinema possa raggiungere.

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