(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA, 1983
134'
Regia: Richard Marquand
Interpreti: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Alec Guinness, Anthony Daniels, David Prowse, Kenny Baker, Peter Mayhew, Ian McDiarmid, Frank Oz, James Earl Jones (voce nella versione originale).
Siamo alla resa dei conti: l'Imperatore (McDiarmid) sta per sferrare l'attacco finale contro i ribelli ed escogita un piano machiavellico per attrarre Luke (Hamill) verso il lato oscuro della Forza e quindi a sé.
Han (Ford) viene liberato dalle grinfie del gangster Jabba The Hutt e, assieme a Leia (Fisher), si reca nella luna boscosa di Endor per distruggere il sistema che permette alla costruenda nuova Morte Nera di dotarsi di uno scudo deflettore per difendersi da qualsiasi aggressione aerea.
Decisivo sarà l'apporto della primitiva popolazione autoctona degli Ewok.
Luke torna da Yoda (Oz) per completare il suo addestramento Jedi e, una volta pronto, sfiderà definitivamente Darth Vader e il di lui padrone.
Il Ritorno dello Jedi è il capitolo conclusivo della prima trilogia di Star Wars - e dei tre è quello che ha più deluso i fan, nonostante gli incassi molto abbondanti.
Le critiche degli appassionati si sono concentrate soprattutto sugli Ewok, creature piccole, pelosette, con gli occhioni tondi e grandi, capaci - nonostante utilizzino armamenti primitivi - di mettere in difficoltà i potenti ed equipaggiatissimi Stormtrooper (i soldati dell'Impero dalla caratteristica armatura bianca).
Il loro aspetto - assomigliano ad orsetti di peluche - non si intona molto con quello delle altre creature dell'universo creato da Lucas, più mostruose: sembra in effetti studiato per suscitare simpatia e tenerezza in vista di uno sfruttamento commerciale.
Sarà stato un caso il fatto che, dopo l'uscita del film, gli scaffali dei negozi di giocattoli si siano riempiti di pupazzetti con le loro fattezze rivolti ad un pubblico di bambini piccoli?
O che per la Tv siano stati prodotti due spin-off, L'Avventura degli Ewoks e Il Ritorno degli Ewoks, anch'essi non diretti certamente ad un'audience di adulti?
Negli USA, poi, sicuramente non saranno state molto apprezzate le loro tattiche di guerriglia nella natura, che ricordano quelle messe in pratica dal Che Guevara o dai Viet-Cong di Ho Chi Minh negli inferni verdi dell'America Latina e del Vietnam.
Chi ha apprezzato l'epicità di Una Nuova Speranza e L'Impero Colpisce Ancora è rimasto probabilmente spiazzato dalla svolta quasi anti-eroica della pellicola.
Abbiamo scritto "quasi" perché anche questo Episodio VI è comunque ricco di scene spettacolari: l'azione di salvataggio di Han, gli inseguimenti ad alta velocità delle speeder-bike tra i boschi di Endor, l'attacco alla nuova Morte Nera, il drammatico scontro finale a tre fra Luke, Darth Vader e l'Imperatore...
È vero, si ha un po' l'impressione che Lucas & Co. avessero potuto fare di più - inserire nella storia una Morte Nera 2 e scegliere tra le ambientazioni il pianeta Tatooine già presente in Una Nuova Speranza sono scelte che sanno di riciclo - ma Il Ritorno Dello Jedi è comunque un film di gradevole intrattenimento.
Ma se al posto del diligente Marquand a dirigerlo fossero stati David Lynch o David Cronenberg?
I due erano stati contattati ma avevano rinunciato per girare, rispettivamente, Dune e Videodrome (e La Zona Morta).
Chissà come sarebbe stato trattato il materiale lucasiano nelle mani di due tipi così fuori dagli schemi...
A proposito di registi fuori dagli schemi... Kevin Smith, in Clerks 2, fa dire al personaggio di Randal - che sta litigando con due fan di Il Signore Degli Anelli - che c'è un solo ritorno: quello dello Jedi (i film conclusivi delle due trilogie di chiamano Il Ritorno dello Jedi, appunto, e Il Ritorno del Re).
Ironicamente, questo terzo capitolo della serie è proprio quello dove traspare in modo più evidente l'influenza della saga tolkeniana.
Se da una parte il Male è sconfitto dai buffi Hobbit - piccoli, da piedi e gambe pelosi, pacifici abitanti di un mondo arcaico - dall'altra ci sono delle creaturine - piccole, pelose, pacifiche, che vivono in mezzo agli alberi - che riescono a contrastare i piani diabolici dell'Impero.
Insomma, anche qui c'è l'idea che le grandi imprese non sono prerogativa esclusiva di eroi belli, forti, virili e coraggiosi; ma possono essere portate a termine con successo e valore anche dalle persone umili, dai cosiddetti "piccoli".
Alla faccia di Randal.
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