(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA, 2015
135'
Regia: J.J. Abrams
Interpreti: Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong'o, Andy Serkis, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Peter Mayhew, Max von Sydow, Simon Pegg, Daniel Craig.
Sono passati circa 30 anni dagli eventi narrati ne Il Ritorno dello Jedi.
Luke Skywalker (Hamill) è scomparso senza lasciare traccia, l'Impero è stato rifondato col nome di Primo Ordine e la Resistenza continua la propria lotta in nome della Repubblica.
Lo stormtrooper pentito Finn (Boyega) aiuta il pilota ribelle Poe Dameron (Isaac) a fuggire da una base nemica, finisce sul pianeta Jakku e qui fa la conoscenza di Rey (Ridley), una ragazza che campa rivendendo i rottami che trova nel deserto.
Per una serie di circostanze, i due giovani sono costretti ad allearsi con Han Solo (Ford) e Chewbacca (Mayhew) per ritrovare Luke, ma le forze del male - specie il misterioso e tormentato Kylo Ren (Driver) - sono sulle loro tracce...
E' iniziata la trilogia sequel, la prima senza George Lucas, la prima targata Disney.
L'attesa è stata alle stelle perché grandi erano le aspettative: un budget imponente, un battage pubblicitario martellante, un merchandise fin troppo invasivo.
E un trailer che stuzzicava la fantasia dei fan, vista la presenza di nuovi eroi tutti da scoprire e graditissimi ritorni di vecchie conoscenze, scenari familiari, scene suggestive.
Promesse mantenute? Decisamente sì.
E considerando gli incassi già copiosi, non siamo gli unici a crederlo.
Lo spettro della delusione seguita a La Minaccia Fantasma è distante, fortunatamente: liberi dal controllo del creatore della saga, gli autori sono stati abili nel destreggiarsi nel mondo lucasiano senza perdervisi o deludere gli appassionati.
Anziché rischiare proponendo qualcosa di nuovo e diverso, quel genietto di J.J. Abrams ha preferito andare sul sicuro, assicurandosi la partecipazione di collaboratori storici della serie e puntando a rievocare lo stile visivo dei primi film.
Ecco dunque affiancarlo alla sceneggiatura il collega Lawrence Kasdan, che aveva scritto con Lucas sia L'Impero Colpisce Ancora che Il Ritorno dello Jedi.
Ed ecco di nuovo le musiche del compositore John Williams, tornato dopo il "gran rifiuto" di Michael Giacchino, che cavallerescamente ha preferito declinare l'offerta dei produttori piuttosto che rubare il posto al maestro.
Anziché un delirio di computer grafica, troviamo riprese in location reali e l'uso di modellini e miniature nello stile di Guerre Stellari, come se il tempo si fosse fermato agli anni 70-80.
Basti pensare al già iconico droide BB-8: un robot del tutto funzionante, manovrabile in remoto; altra cosa rispetto all'odiato Jar-Jar Binks, creato interamente in CGI per la trilogia prequel.
Nel complesso, il nuovo cast si amalgama bene con quello vecchio: ma se Oscar Isaac (interprete di Drive, Cristiada, A Most Violent Year) e Andy Serkis (Gollum ne Il Signore Degli Anelli e Lo Hobbit) sono attori già abbastanza noti e apprezzati, il giovane trio principale è sconosciuto o quasi.
Adam Driver - lo ricordiamo solo per la Coppa Volpi vinta a Venezia 2014 per Hungry Hearts di Saverio Costanzo - non era l'attore più in vista da proporre per il ruolo del cattivo Kylo Ren; John Boyega e Daisy Ridley sono volti del tutto nuovi (occhio a quest'ultima: potrebbe fare strada).
Insomma, la scelta di produttori e regista è stata quella di puntare su nomi poco o per nulla blasonati, proprio come aveva fatto Lucas nel 1977 con Ford, Fisher e Hamill.
E a proposito delle star originali, non si può non evidenziare come questo recupero vintage sia uno dei motivi principali del successo della pellicola.
La loro assenza nei prequel era ovvia e giustificata, ma è pesata come un macigno; quanto può essere esaltante invece per un appassionato vedere i proprio eroi - ancorché invecchiati - rivestire i panni che li hanno resi leggendari?
Harrison Ford in particolare, dopo aver riesumato il mitico Indiana Jones qualche anno fa per la delizia di fan adoranti, era molto più che atteso: rivederlo nell'altro ruolo che lo aveva reso celebre vale da solo il prezzo del biglietto e giustifica l'ingaggio stratosferico (25 milioni di dollari più una percentuale sugli incassi).
Dopo aver rinnovato i canoni televisivi con la serie Lost, essersi accreditato come il nuovo Spielberg (Super 8) e aver reso digeribile al grande pubblico quel polpettone cosmico di Star Trek, Abrams è riuscito in un'altra impresa: riportare alle origini la saga fantascientifica più amata di sempre.
In attesa di vedere e giudicare i prossimi capitoli, che saranno realizzati da altri autori (anche Kasdan non sarà più coinvolto), non resta che ringraziare questo regista newyorkese con la faccia da eterno ragazzo per aver confezionato non solo il film dell'anno, ma il film di cui si discuterà ancora negli anni a venire...
Grazie J.J., che la Forza sia con te!
PS: mimetizzate da un trucco pesante o nascoste sotto un costume integrale, in questo episodio di Star Wars potete trovare delle comparse eccellenti: provate a scoprire, senza suggerimenti, dove compaiono Lupita Nyong'o (già Oscar 2014 per 12 Anni Schiavo), Simon Pegg (visto ne Le Avventure di Tintin), il regista cult Kevin Smith e Daniel Craig (proprio lui, lo 007 di Spectre).
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