I DOC: THE DECLINE OF WESTERN CIVILIZATION, QUANDO IL PUNK DIVENNE HARDCORE
(Clicca sulla locandina per vedere il film intero in italiano).
USA, 1981
100'
Regia: Penelope Spheeris
Il punk - inteso come musica, cultura, etica ed estetica - è sempre stata una faccenda essenzialmente americana.
Nasce a metà degli anni 70 sulla East Coast come evoluzione del rock'n'roll (Ramones, Johnny Thunders), emigra in Gran Bretagna dove viene codificato da gruppi come Sex Pistols e The Clash, infine ritorna Oltreoceano, ma stavolta sulla costa occidentale.
Tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80, il punk-rock lascia spazio al cosiddetto hardcore punk.
La velocità è raddoppiata, avvicinandosi a quella di certo heavy metal, ma senza la stessa perizia tecnica; la protesta sociale (esplicita soprattutto in Inghilterra) è diventata un nichilismo disfattista e senza via d'uscita; lo sberleffo si è fatto disgusto.
Documentarista ambiziosa e interessata, Penelope Spheeris ha indagato su questo fenomeno dilagante, sottoproletario, estremo.
Ha filmato diverse band durante i loro concerti-rissa a Los Angeles, intervistando off-stage musicisti, proprietari dei locali, avventori.
Ha realizzato quindi un film che ha fatto epoca, più o meno l'equivalente yankee del britannico Punk Rock Movie.
Si vedono all'opera alcuni gruppi francamente atroci; altri ancora acerbi, come Black Flag (pre-Henry Rollins, purtroppo) e Circle Jerks (ancora orfani di Zandler Schloss); i più impressionanti sono Germs, X e Fear.
I Germs registrarono un solo album più la colonna sonora di Cruising, sordido giallo urbano diretto da William Friedkin (leggenda vuole che il Maestro pogasse durante le registrazioni!).
Più che negli intellegibili sermoni dello strafattissimo cantante Darby Crash (che infatti morì di overdose subito dopo le riprese), la loro forza risiede nei riff "sporchi" di Pat Smear, futuro chitarrista di Nirvana e Foo Fighters.
Gli X sono "punk" per modo di dire: le loro palesi influenze country e rockabilly tradiscono una preparazione tecnica di gran lunga superiore a quella degli altri complessi.
I due cantanti - la poetessa beat Exene Cervenka e il carismatico bassista John Doe - si cimenteranno anche nella recitazione, senza risultati eclatanti.
Originari di San Francisco, i Fear sono gli unici "esterni" all'ambiente losangelino.
Il grande comico John Belushi ne rimase affascinato dopo averli visti in questo film, divenne loro amico e cercò senza successo di lanciarli a Hollywood, prima di morire - anche lui - di overdose, l'anno successivo.
L'aggressivo frontman Lee Ving riuscì successivamente a riciclarsi come attore di seconda fila.
Pur con alcuni evidenti limiti (inclinazione al sensazionalismo, malcelato disprezzo verso il soggetto trattato), The Decline of Western Civilization resta un documento fondamentale per comprendere un'epoca, una società, un mondo rimasto spesso lontano dai riflettori.
Da guardare senza pregiudizi.
Etichette: Black Flag, Doe, Fear, Friedkin, Germs, I DOC, John Belushi, Rollins, Sex Pistols, Smear, Spheeris, The Clash, The Decline of Western Civilization, Ving, William Friedkin, X (band)
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