domenica 8 dicembre 2024

I CLASSICI: AMADEUS, 40 ANNI DI MISTERO


(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



USA, 1984
160' (Director's cut: 180')
Regia: Miloš Forman
Interpreti: F. Murray Abraham, Tom Hulce, Elizabeth Berridge, Simon Callow, Roy Dotrice, Christine Ebersole, Jeffrey Jones, Roderick Cook, Charles Kay, Vincent Schiavelli, Cynthia Nixon.


Mozart.
Mozart.
Mozart!

A Vienna non si parla d'altro: è arrivato in città un giovanotto (Hulce) esuberante, volgare, irriverente che sta incantando tutti con la propria musica.

E' un ex bambino prodigio e ora un compositore dal talento e dalla personalità strabordanti.

Se ne accorge suo malgrado il pio Antonio Salieri (Murray Abraham), compositore più anziano e ben inserito nell'ambiente della corte imperiale, roso dalla gelosia e dall'invidia e nello stesso tempo affascinato dalle opere del rivale.

I piani dell'italiano per carpirne i segreti e i tentativi per cercare di screditarlo tuttavia gli si ritorceranno contro e il rimorso per aver causato la morte del genio lo tormenterà fino alla fine dei suoi giorni.

Quarant'anni fa usciva uno dei film biografici e di ambientazione storica più influenti di tutti i tempi, fonte di ispirazione per numerosi registi anche in tempi recenti (si veda, a tal proposito, il notevole Il Boemo).

Un grande successo di pubblico in tutto il mondo, 8 Oscar l'anno dopo - film, regia (seconda statuetta per il cecoslovacco Miloš Forman dopo quella conquistata nel 1976 per Qualcuno volò sul nido del cuculo), attore protagonista (Murray Abraham, che si è affermato sul co-protagonista Tom Hulce), sceneggiatura non originale, scenografia, costumi, trucco e acconciatura, sonoro); purtroppo non fotografia -, il merito di aver reso di nuovo popolarissimo - una sorta di pop star - il musicista salisburghese e di aver fatto riemergere il nome di Antonio Salieri.

Beh, se vogliamo essere sinceri, il trattamento riservato a quest'ultimo non è stato proprio dei migliori: la pellicola si basa non su fatti storici - sembra che in realtà Mozart e Salieri si stimassero a vicenda, tanto è vero che uno dei figli del primo divenne discepolo del secondo - bensì su una pièce teatrale dello stesso sceneggiatore del film (Peter Shaffer), a sua volta ispirata probabilmente da un dramma poetico di Aleksandr Puškin.

La popolarità di Amadeus ha contributio a cementare l'idea di un'accesa rivalità tra i due musicisti, rivalità che è entrata nell'immaginario collettivo e della quale abbiamo trovato un'eco persino nello straordinario Oppenheimer di Christopher Nolan.

Fastosi costumi, scenografie, trucchi ed acconciature, le musiche immortali di Mozart, le interpretazioni degli attori (sopra le righe quella di Tom Hulce, tormentata quella di F. Murray Abraham), la regia maestosa di Miloš Forman (oltre a Qualcuno volò sul nido del cuculo, vi consigliamo di riscoprire Ragtime, Valmont, Larry Flynt-Oltre lo scandalo, Man on the Moon, L'ultimo Inquisitore)... Tutto sembra funzionare perfettamente in Amadeus.

E pensare che Forman, in fase di riprese, ebbe i suoi bei grattacapi.

Esule negli Stati Uniti a seguito della repressione sovietica della Primavera di Praga del 1968, il regista decise di ritornare in patria per girare numerose scene nella capitale e a Kroměříž, sempre tenuto sott'occhio dalla polizia che ne spiava ogni singola mossa, dato il suo stigma di "nemico del comunismo".

Non il modo migliore per lavorare serenamente...

Ma anche questo fatto ha contribuito ad alimentare quell'aura di mistero che circonda il film ancora oggi.

Se vi capita di girare di sera nei vicoli di quella città magica che è Praga potrebbe succedervi di sentire le note del Don Giovanni di Mozart.

Ma se invece risuonasse il Requiem e vedeste una figura incappucciata e mascherata aggirarsi con passo furtivo e leggero, datevela a gambe!



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