mercoledì 28 marzo 2018

OSCAR 2018. SCAPPA-GET OUT, INDOVINA CHI MUORE A CENA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2017
103'
Regia: Jordan Peele
Interpreti: Daniel Kaluuya, Allison Williams, Catherine Keener, Bradley Withford, LilRel Howery, Caleb Landry Jones, Lakeith Stanfield, Keegan-Michael Key.


Chris (Kaluuya), afroamericano, va in campagna per il fine settimana con la sua nuova fidanzata di razza caucasica (Williams), per conoscere la famiglia di lei.

Nonostante i suoi timori, il ragazzo viene accolto bene.
Eppure, quei borghesi liberal sembrano nascondere qualcosa di inquietante...






Avviso ai gestori di cinema, videostore e siti di streaming: questo film deve essere archiviato sotto la voce "Commedie".

O almeno è questo ciò che devono aver pensato i selezionatori dei Golden Globe che lo hanno candidato nella categoria, suscitando qualche disappunto (anche noi avevamo espresso le nostre perplessità in questo post).

In verità non c'è molto di effettivamente umoristico, fatta eccezione delle battute - in larga parte improvvisate - del massiccio LilRel Howery, che interpreta il miglior amico del protagonista.
Più probabilmente ha influito il curriculum del regista.

Jordan Peele - esordiente dietro la macchina da presa - è infatti un comedian televisivo, popolare in USA come metà del duo Key & Peele (l'altra metà, Keegan-Michael Key, fa una fugace comparsata).

Una "prima volta" di inaspettato successo, che ha portato la pellicola a ottenere 2 candidature ai Golden Globe, cui sono seguite 4 candidature ai Premi Oscar (per la precisione: miglior film, regia, attore protagonista e sceneggiatura originale), conquistando infine la statuetta per la miglior sceneggiatura.

Peele è divenuto così il primo afroamericano a vincere nella categoria, al termine di un testa-a-testa serratissimo con Martin McDonagh (in corsa per 3 Manifesti a Ebbing, Missouri).






Get Out è un horror con risvolti di critica socio-politica e una morale apertamente liberal.
Secondo il suo autore, i "neri" americani dell'era post-Obama vivono in uno stato di costante assedio da parte dei "bianchi", dai quali sono sempre più visti con sospetto e pregiudizio.

Solo paranoia?
No, se si considerano gli innumerevoli fattacci di cronaca di questi anni, che hanno visto persone di colore spesso e volentieri vittime di azioni sconsiderate e violente da parte delle forze dell'ordine, con ovvia indignazione dell'opinione pubblica.

Ecco che il film diventa allora lo specchio di una comunità e di una società ancora troppo soffocata dalle proprie contraddizioni, come dimostra oltretutto la reazione degli esperti del settore, nettamente divisi in due: chi ha maltrattato la pellicola (il critico Rex Reed si è addirittura spinto a definirla "Una delle peggiori che abbia mai visto, una vera truffa") e chi - come i giornalisti esteri e i selezionatori dell'Academy - l'ha incensata al punto di inserita tra le migliori dell'anno.

Noi ci siamo assai divertiti a individuarne tutti gli omaggi e i rimandi cinematografici nascosti.

Lo spunto narrativo è chiaramente un incrocio tra Indovina Chi Viene a Cena e La Fabbrica delle Mogli, ma si possono trovare anche riferimenti a Halloween (il prologo lungo il viale alberato), La Notte dei Morti Viventi (l'eroe nero che si deve guardare dai comprimari bianchi), Il Silenzio degli Innocenti (la scena dell'ipnosi), la serie tv Lost (il vecchio filmato esplicativo)...

Jordan Peele è un comico di buon livello (durante le riprese si è divertito a mantenere alto il morale della truppa imitando varie personalità afro: Forest Whitaker, Tracy Morgan e Barack Obama), ma sopratutto è un regista che sembra avere la stoffa per diventare un Regista.

Solo il tempo ci dirà se diventerà un John Carpenter nero o un Kevin Smith più a suo agio col genere horror.




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