lunedì 14 maggio 2012

I CORTI: RED DEAD REDEMPTION, IL WESTERN D'AUTORE INCONTRA IL VIDEOGAME

(Clicca sulla locandina per vedere il film completo)

USA, 2010
29'
Regia: John Hillcoat


All'inizio del XX secolo l'ex fuorilegge John Marston, per redimersi, deve catturare il suo vecchio compagno di scorribande Bill Williamson.
Sulla strada incontra un vecchio imbonitore, un onesto sceriffo e un colorito profanatore di tombe che lo aiuteranno ad entrare in un fortino dove si è asserragliata la banda di Williamson.

Trasmesso per la prima volta sul canale televisivo Fox nel 2010, questo breve film girato in machinima (abbreviazione di machine animation), cioé creato con la stessa tecnica utlilizzata per la realizzazione di videogame usando strumenti e risorse disponibili nel gioco, ha fatto da battistrada all'omonimo e rivoluzionario videogioco.

La novità non sta tanto nella particolare conformazione delle immagini (suggestiva e accurata, ma migliorabile) né nella commistione tra videogame e cinema (la machinima è ampiamente diffusa da anni, anche se il termine è noto solo ai superesperti del settore), quanto piuttosto nel fatto che, per la prima volta, a dirigere un film di questo tipo è stato chiamato un regista di una certa caratura: l'australiano John Hillcoat.

L'autore degli acclamati La Proposta (sceneggiatura del cantautore Nick Cave!) e The Road (presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2009, con Viggo Mortensen) - a breve in concorso a Cannes col gangsteristico Lawless (di nuovo scritto da Cave) - ha creato una storia originale mettendo insieme diversi segmenti del gioco.

Certo la natura stessa del breve filmato, pensato per promuovere in grande stile il videogioco, non consente di approfondire la psicologia dei personaggi né la trama del racconto.
Ma questo esperimento, comunque intrigante, potrebbe rivelarsi una finestra sul futuro: un futuro rappresentato da una maggiore integrazione tra il mondo del cinema, sempre più a corto di idee originali, e quello dei videogame, al contrario continuamente alla ricerca di linguaggi nuovi e innovativi.

John Hillcoat ha aperto una strada?


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