giovedì 5 luglio 2012

I CORTI: BOAT + LADY BLUE SHANGHAI + 3RS, CHE FINE HA FATTO LYNCH?

(Clicca sulla foto per vedere BOAT) 

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BOAT
USA, 2007
7'
Regia: David Lynch
Interpreti: David Lynch, Emily Stofle.

LADY BLUE SHANGHAI
USA, 2010
15'
Regia: David Lynch
Interpreti: Marion Cotillard, Gong Tao.

3RS
USA, 2011
1'
Regia: David Lynch


Che fine ha fatto David Lynch?
Sono passati ormai 6 anni dal suo ultimo lungometraggio, l'intrigante e ostico INLAND EMPIRE, e di colui che molti considerano il più geniale regista vivente si sono quasi perse le tracce.

Non che in questi anni se ne sia stato con le mani in mano, anzi, ma l'impressione è che il nostro abbia voluto allontanarsi dall'universo cinematografico per sperimentare altri campi: ha allestito una mostra dei suoi quadri, doppiato cartoni animati, aperto un esclusivo club parigino, inciso un (notevole) album da cantautore avanguardista e persino curato l'allestimento di un concerto dei Duran Duran.

Sul fronte prettamente filmico, invece, gli unici lavori sono stati i tre corti che CINEMA A BOMBA! ha visto per voi.

Boat, girato con luci naturali e una camera digitale, è un giro in barca attraverso la notte, commentato da una voce femminile fuori campo.
Quello che all'inizio sembra una gita di piacere si trasforma in un viaggio nel cuore di tenebra che c'è in ognuno di noi, con King David in persona nel ruolo di un novello Caronte.

Lady Blue Shanghai nasce invece come un commercial per Dior, ma diventa presto un vero e proprio corto.
La parte iniziale è la migliore: in un'atmosfera un po' alla Mulholland Drive, una donna (la Cotillard, che entra così a far parte del già nutrito gruppo delle lynchettes, ossia le attrici predilette da Lynch) trova nella propria camera d'albergo a Shanghai una misteriosa borsetta blu.
E' avvertibile in certe scene l'influenza dei quadri di Francis Bacon che avevamo già notato nelle incursioni pittoriche del regista, mentre la rosa azzurra che si vede nel finale è una palese autocitazione da Twin Peaks - Fuoco cammina con me.

3RS è stato infine creato come trailer della scorsa Viennale, il principale festival del cinema austriaco, e ricorda da vicino i primi corti sperimentali con cui il maestro di Missoula si esercitava a inizio carriera.
Tra rimandi surrealisti ed ermetiche visioni (la paperella decapitata non è forse un omaggio al Buñuel di Un chien andalou?), si può trovare una summa dell'ideale cinematografico lynchano: un universo in cui le emozioni e la fantasia prevalgono sulla razionalità del reale.

Insomma, Lynch si diverte. Fa piacere per lui, ma noi attendiamo da tempo il suo prossimo "vero" film.
Quando, David?

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