giovedì 16 ottobre 2014

ROBIN WILLIAMS. WILL HUNTING, LA COPPIA DAMON-AFFLECK COGLIE L'ATTIMO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 1997
126'
Regia: Gus Van Sant
Con: Robin Williams, Matt Damon, Ben Affleck, Stellan Skarsgård, Minnie Driver, Cole Hauser, Casey Affleck.


Boston, Massachusetts.
Will (Damon), orfano con un'infanzia atroce, è un giovane sbandato che passa il tempo tra una rissa e una bevuta insieme agli amici del quartiere, tra cui il generoso e leale Chuckie (Affleck).
Campa come demolitore e arrotonda pulendo i pavimenti del MIT, il prestigioso istituto scientifico.

Ma Will è anche un genio - inespresso - della matematica.
Se ne accorge l'ambizioso Prof. Lambeau (Skarsgård), che lo prende con sé e lo affida alle cure di un brillante e combattivo psicoterapeuta, il Dott. McGuire (Williams).

Nel frattempo il ragazzo inizia a frequentare Skylar (Driver), eccentrica studentessa di Harvard appartenente all'alta borghesia...

E' ormai universalmente riconosciuto che uno dei più grandi abbagli nella storia dell'Academy sia stato il mancato Oscar a Robin Williams per L'Attimo Fuggente.
Per rimediare, i giurati hanno atteso 8 anni: miglior attore non protagonista.
Non è un caso: il Dott. McGuire è praticamente un Prof. Keating barbuto e più fricchettone.

Ciò non toglie che sia una delle migliori interpretazioni dell'attore reso famoso da Good Morning, Vietnam, anche sul versante comico: basti menzionare il monologo - completamente improvvisato - durante il quale lo psicologo racconta delle flatulenze notturne dell'amata moglie morta.
L'allegria di Matt Damon durante la scena è autentica e - fateci caso - anche quella dell'operatore (ad un certo punto la cinepresa si muove visibilmente...).

Sarebbe tuttavia ingeneroso attribuire la buona riuscita del film al solo Williams: Will Hunting è anche - e, forse, soprattutto - della coppia Damon-Affleck, attori (allora misconosciuti, ma lanciati nello star-system proprio con questa pellicola) e autori di una sceneggiatura premiata con un meritatissimo Oscar.

E pensare che questo script così brillante ed ispirato (potete leggerne l'originale qui) aveva fatto fatica ad essere trasposto sul grande schermo: molti furono i rifiuti collezionati dai due giovani autori, ma provvidenziale l'incontro con un altro (allora) under-30: Kevin Smith (sì, quel Kevin Smith!).
Il cineasta dell'acclamato Clerks, folgorato dalla storia, ne comprò dai due quasi coetanei i diritti, li rivendette alla potente Miramax, conservando per sé il ruolo di produttore esecutivo.
Gli andò di lusso: il successo di critica e pubblico fu planetario.

E - lo sapevate? - a Smith dobbiamo anche il seguito non ufficiale di Will Hunting...
Good Will Hunting 2-Hunting Season in realtà è la bonaria presa in giro di una delle scene cult dell'originale, nonché uno dei momenti più spassosi di Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood! del 2001.
Peccato che manchino Robin Williams e la pimpante Minnie Driver: sarebbe stata una bella rimpatriata.

Parodie a parte, Will Hunting è uno dei più riusciti racconti di formazione usciti da Hollywood, con una bella morale finale: quale siano il vostro passato e il vostro talento, seguite il cuore.
Non sbaglierete mai.

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