martedì 2 settembre 2014

ROBIN WILLIAMS. GOOD MORNING VIETNAM, CRONACHE DA UNA RADIO LIBERA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 1987
122'
Regia: Barry Levinson
Con: Robin Williams, Forest Whitaker, J.T. Walsh, Bruno Kirby, Robert Wuhl, Noble Willingham, Tung Thanh Tran, Chintara Sukapatana.


L'aviere Cronauer (Williams), esperto intrattenitore radiofonico dell'esercito, viene mandato a Saigon a fare il DJ, allo scopo di tenere alto il morale delle truppe USA in guerra coi Vietcong.
Qui si scontra con un superiore (Walsh), si intruppa con altri commilitoni tra cui un autista black (Whitaker) e soprattutto si innamora di una mite ragazza del posto, facendo anche amicizia col di lei fratello.

Dopo aver dato un breve sguardo ai primi anni della carriera di Robin Williams, abbiamo scelto questo film per iniziare a parlare dei suoi film più significativi.
Non solo perché è quello che ha fatto conoscere al mondo il comico di Chicago, ma anche perché è il primo in cui - ovviamente nella versione italiana - lo si ascolta con la voce di Carlo Valli, che da qui in poi sarà il suo doppiatore ufficiale (soltanto occasionalmente sostituito dal non meno bravo Marco Mete).

Ispirata molto liberamente alla vita del vero Adrian Cronauer (che era sì un DJ, ma certo non un comico né un pacifista: repubblicano convinto, nel 2004 era nello staff per la rielezione di George W. Bush e Dick Cheney), la pellicola sembra scritta apposta per Williams e il suo istrionismo vulcanico, anche se - inevitabilmente, data l'ambientazione - non mancano le tonalità drammatiche; una novità per l'attore, al tempo.

Le parti più memorabili e spassose sono ovviamente quelle dei monologhi radiofonici, interamente improvvisate da Robin con abilità e velocità uniche (se ci fate caso, le risate del resto del cast in queste sequenze sembrano autentiche).

Il nostro è il mattatore assoluto del film: travolgente nei momenti comici quanto credibile in quelli seri, ma è ben spalleggiato dai non protagonisti.
Tra questi emergono in particolare il giovane Forest Whitaker - futuro vincitore di un meritatissimo Oscar per L'Ultimo Re di Scozia - e Robert Wuhl, l'indimenticabile Alexander Knox nel Batman di Tim Burton (che recensiremo a breve!).

Non è facile realizzare un'opera di genere bellico che faccia ridere e al contempo riflettere sull'assurdità della guerra, senza stereotipi né manicheismi.
Levinson e i suoi collaboratori ci sono riusciti: Good Morning, Vietnam è una delle pellicole più riuscite sul conflitto asiatico.
E per tutti rimane una bella occasione per riscoprire un Robin Williams d'antan.

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