(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA, 1995
106'
Regia: Julian Schnabel
Interpreti: Jeffrey Wright, David Bowie, Gary Oldman, Dennis Hopper, Claire Forlani, Michael Wincott, Benicio del Toro, Courtney Love, Christopher Walken, Willem Dafoe.
La vita (breve) e l'opera (immortale) di uno degli artisti più geniali degli ultimi 40 anni: Jean-Michel Basquiat, creolo newyorkese che dai bassifondi arrivò fino ai salotti più chic grazie ai suoi disegni originali e innovativi, ma rimase schiacciato dal successo al punto da morire giovanissimo di overdose.
Solo un altro pittore poteva raccontare la sua storia al cinema con adeguata competenza: il coevo Julian Schnabel, qui al suo esordio dietro la cinepresa.
Ma si tratta davvero di un biopic?
O tra le righe si cela qualcosa di diverso?
Ultrasessantenne ed ex compagno della bellissima giornalista italo-palestinese Rula Jebreal (per la quale qualche anno fa ha diretto il dramma politico Miral), Schnabel è caro a CINEMA A BOMBA! fin dagli albori, essendoci recati ad una sua personale tenutasi al Museo Correr durante la Mostra del Cinema di Venezia nel 2011 (ne avevamo accennato brevemente qui, ricordate?).
Ora il pittore/cineasta della Grande Mela è tornato al Lido per presentare At Eternity's Gate, film sulla vita di Vincent van Gogh con Willem Dafoe - che qui fa una fugace comparsata - nel ruolo protagonista.
Ma quanto sarà fedele alla vita dell'artista olandese?
Domanda lecita, perché Basquiat non è tanto una biografia quanto una... autobiografia.
Con malcelato egocentrismo e invidiabile faccia tosta, Julian ha scritto e girato una pellicola su un suo collega per poter in realtà raccontare se stesso e mettersi in buona luce.
Nel film il regista compare tra i personaggi principali: si chiama Albert Milo, è interpretato dal recente Premio Oscar Gary Oldman (i genitori e la figlia di Milo sono i veri genitori e la figlia maggiore di Schnabel) e appare come amico/mentore del protagonista.
In verità sembra che i due, pur frequentando lo stesso ambiente, si conoscessero appena.
Inoltre ai tempi in cui è ambientata la pellicola Basquiat era già una star, mentre l'altro era ancora un talento in lotta per emergere.
Che dire poi della continua presenza di pigiami e immagini di surfisti, note ossessioni del regista (non certo di Jean-Michel)?
A livello stilistico, possiamo affermare che non sempre quello che funziona nella pittura funziona anche al cinema: ciò che su tela può essere estro e invenzione, su pellicola può risultare ridondante e kitsch.
Eppure questa eccessiva, inaccurata e (auto)indulgente pellicola rimane ad oggi il vertice di Schnabel regista.
Pur fatta la tara delle libertà storiche e dell'ego del suo autore, Basquiat è a suo modo un documento della fervida vita artistica della New York di quegli anni, raccontato da chi l'ha conosciuta e vissuta.
Un'epoca probabilmente irripetibile, così come irripetibile è il supercast messo insieme da Julian per l'occasione (la direzione degli attori è forse il vero talento del voluminoso pittore in ambito cinematografico).
Segnaliamo almeno il Warhol di Bowie e il sarcastico giornalista interpretato da Walken.
In attesa che At Eternity's Gate esca nelle sale, vale la pena riscoprire questo film, specialmente per chi ancora non conosce il genio che ne è il soggetto.
Ma, secondo voi, di quale dei due artisti stiamo parlando?
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