(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA/Regno Unito/Germania, 2005
132'
Regia: James McTeigue
Interpreti: Natalie Portman, Hugo Weaving, John Hurt, Stephen Rea, Stephen Fry, Rupert Graves, Imogen Poots, Tim Pigott-Smith, Eddie Marsan.
Nel 2019 il Regno Unito è guidato da un oppressivo regime totalitario guidato dall'Alto Cancelliere Sutler (Hurt), disposto a tutto pur di conservare il potere, e controllato da una polizia segreta repressiva e spietata, che perseguita le minoranze (neri, musulmani, ebrei, omosessuali...).
Il 5 Novembre, però, l'Old Bailey (il tribunale penale centrale di Londra) esplode sulle note di un'allegra marcetta (l'Ouverture 1812 di Čajkovskij) diffusa da altoparlanti piazzati in tutta la città.
L'atto dimostrativo è rivendicato da un misterioso personaggio, V (Weaving), nascosto dietro la maschera dal sorriso beffardo di Guy Fawkes - il cospiratore cattolico che proprio il 5 Novembre del 1605 tentò di far esplodere il Parlamento inglese nella cosiddetta "Congiura delle polveri" - e vittima a sua volta della spietata dittatura, della quale vuole vendicarsi.
Nella sua solitaria lotta per la resistenza gli darà man forte la giovane orfana Evey Hammond (Portman), anch'essa con più di un conto in sospeso con il governo che le ha ucciso genitori e fratello.
Pochi film, nel nuovo millennio, hanno avuto un impatto così forte su cultura popolare e politica come V per Vendetta.
Tratto da una graphic novel della DC Comics scritta da Alan Moore (che però ha ripudiato questa trasposizione cinematografica), disegnata da David LLoyd e pubblicata negli anni Ottanta, esso è uscito nelle sale nel 2006.
Lo stesso anno dell'esplosione della questione dei mutui subprime, la terribile crisi economica che ha portato alla recessione a livello globale che tanto ha colpito il mondo intero (soprattutto l'Europa, e l'Italia in particolare) e dalla quale dobbiamo ancora uscire oggi.
Proteste e manifestazioni - contro lo strapotere del capitalismo e della finanza nella vita delle persone, la politica corrotta, le istituzioni inefficienti e incapaci di rispondere in modo efficace ad una crisi distruttiva che ha fatto perdere lavoro a milioni di persone e peggiorato le condizioni salariali - sono scoppiate in tutto il mondo alla deflagrazione della catastrofe economica.
E la rivolta globale ha trovato un simbolo nella maschera di V - paradossalmente, rappresentante un cospiratore che non ha avuto successo nella vita reale, ma che nella finzione filmica riesce a liberare il proprio Paese con uno spettacolare e catartico atto eversivo - adottata dagli attivisti hacker di Anonymous, utilizzata nei forum Internet e poi ripresa dai manifestanti anti establishment.
In Italia, V è addirittura entrato direttamente in politica attraverso il MoVimento 5 Stelle (allo stato attuale, forza governativa), che ha attinto a piene mani dall'immaginario e dalla grafica della pellicola - ma noi avevamo trovato similitudini cinematografiche anche con L'Uomo dell'Anno di Barry Levinson con Robin Williams.
Ovunque la citazione "Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo, sono i governi che dovrebbero temere il popolo!" è diventato un grido di ribellione globale - e poco importa che l'affermazione sia stata pronunciata circa 200 anni fa, da Thomas Jefferson.
V per Vendetta, tuttavia, presenta dei paradossi, che possono ravvisarsi nel fatto che la sua diffusione ha giovato molto ad una multinazionale, la potente e influente Time Warner (che detiene i diritti d'immagine e che quindi incassa dei soldi ad ogni maschera venduta), ma anche nel fatto che le proteste, in molti casi, sono sfociate nell'affermazione non di movimenti anarchici, bensì di destra e di estrema destra (si vedano le affermazioni di Trump, Salvini, Bolsonaro... e la crescita dei partiti anti sistema).
Comunque, è difficile ormai scindere il contesto socio-politico dall'opera cinematografica, che ha saputo catturare come poche lo Zeitgeist (cioè lo spirito del tempo) attuale.
Questa - benché ne smussi l'ideologia anarchista in favore di una morale più propriamente "democratica" - ha cercato di rimanere il più possibile fedele all'originale fumettistico, anche perché produttori e sceneggiatori sono i fratelli (ora, in realtà, sorelle) Wachowski, già creatori della trilogia di Matrix e grandi fan dell'albo.
Essi hanno coinvolto James McTeigue, loro assistente, alla regia, e Hugo Weaving nel ruolo iconico di V (le riprese erano iniziate con un altro attore, James Purefoy, che però poi si è tirato indietro), ma anche una squadra di ottimi tecnici, un direttore della colonna sonora come Dario Marianelli - che di lì a pochi anni riceverà tre nomination agli Academy Award per altrettanti film diretti da Joe Wright, Orgoglio e Pregiudizio, Espiazione (per il quale si aggiudicherà Golden Globe e Oscar) e Anna Karenina - e un cast di attori dalla faccia giusta, sui quali spicca Natalie Portman.
Reduce dalla trilogia prequel di Star Wars, la bravissima attrice israelo-americana incarna efficacemente un personaggio complesso, tormentato e pieno di sfumature; una donna che riesce a diventare molto forte dopo aver molto sofferto, una donna che da vittima diventa creatrice di un mondo diverso, contrapposto ad un ordine basato su repressione, soppressione delle diversità, invadenza di strutture statali, istituzioni e mass media asserviti al regime.
"Mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere, perché esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità", dice V ad Evey, ad un certo punto.
E non possiamo non pensare alla continua diffusione di fake news che ammorba l'informazione in tutto il mondo.
La lezione di V non è ancora finita, purtroppo, e chissà quali pericoli per la democrazia porterà ancora questo nostro tempo.
Ma "Remember, remember the Fifth of November!" - "Ricorda per sempre il 5 Novembre!"
Chi pensa di poter fare impunemente ciò che si vuole a scapito dei deboli è avvisato.
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