sabato 6 giugno 2020

I CLASSICI: FROZEN 2-IL SEGRETO DI ARENDELLE, L'ACQUA HA MEMORIA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2019
103'
Regia: Jennifer Lee, Chris Buck
Voci originali: Kristen Bell, Idina Menzel, Jonathan Groff, Josh Gad, Evan Rachel Wood, Alfred Molina, Jeremy Sisto, Ciarán Hinds, Alan Tudyk.


Sono passati 3 anni dagli eventi narrati nel primo film.

Elsa, regina di Arendelle, vive tranquillamente con la sorella Anna e i suoi amici: il generoso Kristoff (fidanzato di Anna), la renna Sven e il simpatico Olaf, un pupazzo di neve parlante da lei creato.

La sua serenità viene turbata da una voce che sente solo lei e che la spinge a inoltrarsi nella Foresta Incantata, da molti anni avvolta da una nebbia impenetrabile.

Coi suoi compagni riesce a entrare in quel luogo magico e misterioso: ad attenderla troverà diverse rivelazioni sui propri poteri e sul passato della propria famiglia.






Immaginate di aver appena realizzato il film d'animazione di maggior incasso nella storia (fino a quel momento).
Cinema che vendono un biglietto dopo l'altro, due meritati Oscar, il merchandising che macina milioni su milioni.

La mossa successiva potrebbe essere la più scontata: sfruttare l'onda realizzando in fretta e furia un seguito-fotocopia, tanto per fare cassa.
E' quello che avrebbe potuto fare la Disney dopo Frozen.

E invece no: ha atteso 6 anni, tenendo buoni i fan con due cortometraggi di buon livello e sviluppando una storia originale che fosse all'altezza della precedente.

Missione compiuta: Frozen 2 ha fatto incassi record, raccogliendo al contempo il consenso unanime della critica.
O quasi, essendo stato - con grande stupore di molti - il grande sconfitto dell'ultima Notte degli Oscar.

Peccato, perché il film merita: è puntellato da parecchie canzoni, tutte piuttosto trascinanti e meglio distribuite rispetto a quelle del precedente capitolo; approfondisce la mitologia di Arendelle indagando sulle origini dei poteri di Elsa, uno dei misteri rimasti insoluti nel primo film; scansa diversi classici cliché (gli uomini sono il sesso debole, non c'è né un vero antagonista né una vera e propria minaccia).






Per quanto concerne i protagonisti, Kristoff è un po' in secondo piano, mentre Olaf ha acquisito più spazio (ovvio).
Ma sopratutto, se Frozen era la storia di Anna, questa è invece la storia di Elsa.

La bionda principessa assume finalmente un ruolo di primo piano, mentre l'acconciatura dei capelli continua a simboleggiarne la "liberazione": nel lungometraggio precedente passava da una crocchia a una treccia, qui scioglie la treccia del tutto e rimane coi capelli sciolti.

Tra i comprimari, si rivedono per un attimo gli Snowgies di Frozen Fever e il gigante Marshmellow, i Trolls fanno una comparsata e il premio "miglior new entry" lo vince un'irresistibile salamandra.

Occhio anche al ciclo delle stagioni: Frozen era ambientato in estate, Frozen Fever in primavera, Le Avventure di Olaf in inverno, questo in autunno.

Come il suo predecessore - e forse anche di più - Frozen 2 è in grado di commuovere, divertire e in generale compiacere un po' tutti: grandi e piccoli, femmine e maschi, fan e neofiti.

Sfortunato agli Oscar, ma fortunato - meritatamente - al botteghino.
A quando Frozen 3?




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