venerdì 18 giugno 2021

I CLASSICI: I DOMINATORI DELL'UNIVERSO, PER IL POTERE DI GREYSKULL (NON DEL BUDGET)

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1987
106'
Regia: Gary Goddard
Con: Dolph Lundgren, Frank Langella, Courtney Cox, Chelsea Field, Christina Pickles, Meg Foster.


Nel mondo fantastico di Eternia, l'armata del malvagio Skeletor (Langella) attacca e conquista il Castello di Greyskull.

Con l'aiuto dello gnomo-inventore Gwildor, il guerriereo buono He-Man (Lundgren) e i suoi amici riescono a entrare nella Sala del Trono, ma - circondati dalle truppe dell'algida Evil-Lyn (Foster) - scappano attraverso un portale multidimensionale e finiscono sulla Terra.

Qui dovranno farsi aiutare dalla giovane Julie (Cox) e dal suo fidanzato a ritrovare la Chiave Cosmica.
Solo così potranno tornare a Eternia e sconfiggere Skeletor...



"Per il potere di Greyskull!"
Chi, tra coloro che sono cresciuti negli anni 80, non ha mai gridato questa frase giocando coi Masters?

Prodotti dalla ditta Mattel, He-Man e compagnia erano i pupazzetti - allora non si parlava di action figures - più popolari del mondo, almeno prima dell'avvento delle Tartarughe Ninja.

A cementarne il successo era stata anche una leggendaria serie di cartoni animati, seguita a ruota da audiocassette, libretti, costumi di carnevale e merchandise di vario genere.

Facile quindi immaginare l'aspettativa che si creò dopo l'annuncio della realizzazione di un lungometraggio live action, il primo film della storia del cinema basato su una linea di giocattoli (non è, come credono molti, un adattamento dell'omonima serie televisiva).

La delusione, invece, fu cocente: all'uscita i critici lo dileggiarono e il pubblico disertò le sale.
Solo col passare degli anni questo fantasy fantascientifico - a metà strada tra Conan il Barbaro e Star Wars - è diventato un cult del cinema camp.

La ragione di questo fiasco risiede principalmente nella produzione a risparmio: nel copione di David Odell - già sceneggiatore di Supergirl (ovviamente il lungometraggio con Helen Slater, non la recente serie tv con Melissa Benoist) - la storia avrebbe dovuto svolgersi interamente a Eternia, poi l'azione venne spostata sulla Terra per mere ragioni di budget.

L'ambientazione originale si intravede quindi solo nell'incipit e nel finale, peraltro limitata quasi del tutto alla Sala del Trono.
Se si aggiungono effetti speciali non proprio all'avanguardia (neppure per i tempi) e l'assenza di alcuni personaggi chiave (la tigre, il maghetto Orko), allora il gioco è fatto.



La parte migliore è invece rappresentata dal cast.
Se da un lato Lundgren - spassoso in The Expendables 2 - si rivela un He-Man adeguato al ruolo (se non altro per aver girato tutti i combattimenti senza controfigura), dall'altro la scelta di Langella come Skeletor è geniale.

Grande attore di formazione teatrale, rivisto recentemente ne Il Processo ai Chicago 7 (era il giudice carogna), Frank venne convinto ad accettare il ruolo dal figlio di 4 anni.
Ancora oggi lo considera il fiore all'occhiello della propria carriera.

Nel reparto femminile si segnalano una giovane Courtney Cox pre-Friends e la solita imperscrutabile Meg Foster (nel caso ve lo foste chiesto: no, non porta lenti a contatto, i suoi occhi sono davvero così!).

Occhio alla breve scena post-credits: lasciava aperta la porta ad un seguito che però non è mai stato girato (ma, per la cronaca, alcuni costumi e scenografie vennero riciclati per Cyborg, polpettone post-apocalittico con Jean-Claude Van Damme).

In questi giorni il più geek dei registi hollywoodiani, Kevin Smith, sta lanciando su Netflix il reboot della serie animata, dal titolo Masters of the Universe: Revelation.
A giudicare dai commenti, il trailer di lancio ha risvegliato l'entusiasmo negli appassionati del franchise.

In attesa di giudicare la fondatezza di una tale hype, a nostalgici e fan potrebbe far piacere (ri)vedere quello che ad oggi è rimasto l'unico adattamento cinematografico dedicato agli eroi che hanno segnato la loro infanzia.



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