mercoledì 30 aprile 2014

I CLASSICI: SPRING BREAKERS, TI VA DI (S)BALLARE?

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2012
94'
Regia: Harmony Korine
Interpreti: James Franco, Vanessa Hudgens, Selena Gomez, Ashley Benson, Rachel Korine.


Quattro disinibite collegiali si preparano a scatenarsi in bagordi esagerati durante lo spring break, le vacanze primaverili che negli USA equivalgono più o meno ad un Ferragosto anticipato.
Per finanziare l'ambiziosa baldoria rapinano un fast food e partono per la Florida, ma vengono arrestate dalla polizia.
Le fa uscire di prigione Alien, rapper bianco che arrotonda col traffico di droga...

Presentato in concorso a Venezia 2012, Spring Breakers è uno di quei film che - purtroppo - tanto promettono quanto poco mantengono.
Eppure l'idea di partenza era stuzzicante: prendere un paio di stelline televisive di casa Disney (la mora Gomez e la finta bionda Hudgens), punto di riferimento delle adolescenti americane, e trasformarle in lolite seminude dedite a droghe, alcolici e armi da fuoco.

Un discreto shock per gli spettatori, ma poco altro che questo. Anche perché il regista - nonostante la fama di autore provocatorio e crudo - sembra condurre la corsa con il piede sul freno, impegnatissimo a sembrare cool e tuttavia troppo preoccupato di non esagerare.

Korine - ahinoi - non è Quentin Tarantino e neppure Russ Meyer: con in mano una materia che richiederebbe l'ironia pop del primo o alla peggio l'erotismo dissacrante del secondo, il nostro mescola bikini e luci caramellose, ralenti a casaccio e musica rap, Britney Spears e Pussy Riot, senza trovare una vera cifra stilistica.

Tra la Gomez che è poco più di una comparsa, la Hudgens nascosta da un'inutile parrucca, la Korine che è lì solo in quanto moglie del regista e la Benson che bamboleggia e basta (tutte ben attente a non scoprirsi troppo, per la cronaca), l'unico a salvarsi nel cast è il "prezzemolino" James Franco, vecchio amico di CINEMA A BOMBA!: il protagonista de Il Grande e Potente Oz in un ruolo che più tamarro non si potrebbe - con tanto di treccine, tatuaggi e denti d'oro - sembra il solo a divertirsi davvero.

Una parodia del genere pulp? Un saggio critico sul vuoto cerebrale/esistenziale e l'inquietante amoralità della nostra "peggio gioventù"? Uno specchietto per le allodole finalizzato a strappare qualche biglietto agli spettatori più ingenui?
Spring Breakers in un certo senso è già un classico, ma troppo trash per ambire a diventare un cult.

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