mercoledì 12 marzo 2014

LEI-HER, UNA STORIA D'AMORE 4.0

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2013
120'
Regia: Spike Jonze
Interpreti: Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson (voce in originale; in italiano la voce è di Micaela Ramazzotti), Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Brian Cox (voce in originale).


In un futuro prossimo, Theodore vive alienato in un mondo alienato, dove i contatti umani sono ridotti al minimo indispensabile e dove il rapporto con la tecnologia, di riflesso, è ormai diventato simbiotico.
La sua vita cambierà quando deciderà di comprare un sistema operativo iperavanzato e avveniristico, in grado di interagire con lui e di evolversi in continuazione.

A poco a poco, Theodore troverà in Samantha (il nome che si è dato l'intelligenza artificiale) un'amica, una confidente, una "donna" da amare (!); lei, con lui, cercherà di provare le sensazioni e i sentimenti che normalmente un essere umano prova.
È quindi possibile una relazione amorosa tra un uomo e una macchina?

Candidato a 5 premi Oscar, e tutti di un certo peso ( miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior scenografia, miglior colonna sonora, miglior canzone), Lei-Her è stato uno dei film rivelazione del 2013 per la critica (il pubblico, invece, non ha risposto con lo stesso entusiasmo).
Il copione - firmato dal regista - è stato premiato sia ai Golden Globe che agli Academy Awards, ma la pellicola aveva già fatto parlare di sé lo scorso autunno al Festival del Cinema di Roma, quando - tra lo stupore generale - a vincere il premio come migliore attrice era stata...Scarlett Johansson!

La cosa strana è che a Samantha la diva presta soltanto la propria voce, senza apparire fisicamente neppure un secondo.
Ciò non toglie che la sua interpretazione sia davvero notevole. Anche perché è difficile rendere le emozioni, le trasformazioni, la complessità di un personaggio senza poter utilizzare la mimica facciale, il linguaggio del corpo (e che corpo, il suo!).
Ma Scarlett ce la fa, risultando convincente: ennesima dimostrazione di un talento attoriale genuino.

E ce la fa anche grazie al pluripremiato script di Spike Jonze - in continuo equilibrio tra dolcezza e malinconia, amore e solitudine - che con la sua storia sentimentale tra un uomo in carne ed ossa e una "donna" virtuale spalanca le porte a nuovi modi di raccontare e intendere i rapporti con macchine sempre più sofisticate in una società sempre più consumistica, individualistica, autoreferenziale.
D'altra parte, non è forse vero che già ora passiamo più tempo davanti ad uno schermo - piccolo o grande che sia - piuttosto che con i nostri simili? Che sempre più spesso si preferisce all'interazione non personale la mediazione dei social network?

Come sembra triste l'amore ai tempi dei tablet e degli smartphone...
Ma, come suggerisce il finale da Aristogatti del nuovo millennio (!), non è mai troppo tardi per riscoprire la profondità dei rapporti umani.
E ricominciare a vivere.

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