lunedì 17 febbraio 2014

GLI INEDITI: KON-TIKI, UNA ZATTERA DI BALSA PER UN AVVENTURIERO DE COCCIO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

Norvegia, 2012
118'
Regia: Joachim Rønning, Espen Sandberg.
Interpreti: Pål Sverre Valheim Hagen, Anders Baasmo Christiansen, Odd-Magnus Williamson, Agnes Kittelsen, Gustaf Skarsgård, Jakob Oftebro.


28 Aprile 1947. Salpa dal porto peruviano di Callao il Kon-Tiki - zattera di legno di balsa costruita utilizzando materiali, metodi e tecnologie rudimentali - alla volta delle isole del Pacifico.
Del piccolo equipaggio fanno parte uno svedese e cinque norvegesi, tra i quali il capo spedizione, Thor Heyerdahl.

Fu costui - antropologo dallo spirito avventuroso - ad organizzare il viaggio, per dimostrare empiricamente una sua teoria secondo la quale non era da escludersi l'eventualità che le popolazioni dell'America del Sud precolombiana possano essere state capaci di raggiungere e colonizzare la Polinesia.
Dopo 101 giorni e numerose insidie, l'imbarcazione riuscirà a raggiungere l'atollo di Raroia.
Missione compiuta.

Heyerdahl - interpretato nella finzione cinematografica da Pål Sverre Valheim Hagen, il Ryan Gosling norvegese - quest'anno sarebbe divenuto centenario, ma si spense invece nel 2002 a Colla Micheri (dov'è attualmente sepolto), un bel borgo in pietra antico alle spalle di Andora (provincia di Savona): un posto tranquillo per dare pace ad una vita irrequieta fatta di spedizioni spericolate e teorie ardite.
Prima di morire, l'avventuriero concesse al produttore Jeremy Thomas i diritti per poter fare un film sulla sua impresa più famosa.

Kon-Tiki è la pellicola che rende omaggio al sogno e alla testardaggine di un uomo che non ha esitato a rischiare la vita pur di difendere le proprie idee.
Girata con grandi mezzi - attualmente risulta essere la più costosa nella storia della cinematografia norvegese - esiste in due versioni: una nella lingua nordica, per il mercato interno; una in inglese, per poterla esportare anche all'estero.

Bisogna dire che il film è piuttosto fedele alla vicenda realmente accaduta e, sebbene non manchino qua e là spettacolarizzazioni e piccole "licenze poetiche", rappresenta un'ulteriore testimonianza dello stato di grazia che sta attraversando il cinema scandinavo in questi ultimi anni (ricordate Iron Sky e Drive?).

Grazie al successo (meritato: è un film appassionante e ben fatto) in patria e negli USA, Kon-Tiki è riuscito ad aggiudicarsi una nomination come miglior film straniero agli Oscar 2013.
La vittoria non è arrivata.

Però la storia del Kon-Tiki un bel riconoscimento dall'Academy lo aveva già avuto, nel 1952: il lungometraggio che utilizzava anche riprese effettuate dall'equipaggio durante la traversata l'Oscar lo vinse, come miglior documentario (lo potete vedere cliccando qui. Ve lo consigliamo: è interessantissimo).

Il regista? Lo stesso Thor Heyerdahl.
E poi dicono che gli antropologi sono noiosi...

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