martedì 10 novembre 2015

I CLASSICI: ON THE ROAD, UNA VERSIONE CHE FA POCA STRADA (E VA FUORI STRADA)

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2012
140'
Regia: Walter Salles
Interpreti: Sam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Kirsten Dunst, Tom Sturridge, Viggo Mortensen, Amy Adams, Terrence Howard, Steve Buscemi.


Fine anni Quaranta - inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso.
Dean Moriarty/Neal Cassady (Hedlund) è un giovane sballato che vuole vivere una vita piena di esperienze di ogni tipo tra sesso, alcool, droghe, musica (jazz, soprattutto), schifando tutto ciò che egli reputa "borghese".
La sua irrequietezza affascina l'aspirante scrittore Sal Paradise/Jack Kerouac (Riley), che verrà coinvolto nei suoi vagabondaggi senza meta da una parte all'altra del Nord America.
Il racconto delle loro esperienze diventerà un libro (indovinate quale).

Sulla Strada (On The Road), romanzo simbolo della Beat Generation, è del 1957.
Poco dopo la sua pubblicazione, l'autore propose a Marlon Brando - che pochi anni prima aveva vinto l'Oscar come miglior attore protagonista per Fronte Del Porto - di acquistarne i diritti e farne un film con lui stesso nella parte di Sal e il divo nella parte di Dean.

Non se ne fece nulla; ma questi furono rilevati da Francis Ford Coppola nel 1979, stesso anno dell'uscita del suo epocale Apocalypse Now.

Le traversie produttive per portare sullo schermo il libro furono lunghe e numerose e non portarono a niente, fino a quando non si decise di affidare definitivamente la regia al cineasta brasiliano Walter Salles, dopo che Coppola aveva visto I Diari Della Motocicletta con Gael García Bernal (quello di No, per intenderci).

L'adattamento cinematografico finalmente venne alla luce e venne presentato in anteprima a Cannes 2012.
Dopo averlo visto anche noi, possiamo tranquillamente affermare che Sulla Strada è davvero un'altra cosa.

Anche lasciando da parte lo stile letterario di Kerouac - la sua "prosa spontanea" dal ritmo jazz caratterizzata da espressioni gergali, molte ripetizioni, pochi ritorni a capo, punteggiatura minima - purtroppo dobbiamo notare che non si è riuscito a trasporre neppure la vitalità del libro nella sua versione filmica, piuttosto patinata e molto poco beat.

Le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!», scrive ad un certo punto l'autore.

Ma nel film i personaggi non bruciano per niente; anzi, sono piuttosto tiepidini.
E non per colpa degli attori (tra l'altro neppure somiglianti a coloro che hanno ispirato il romanzo) - i giovani Garrett Hedlund, Tom Riley, Tom Sturridge e Kristen Stewart (post Twilight) e i veterani Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Amy Adams e Steve Buscemi - che se la cavano pur tra (troppe) scene di nudo e sesso, ridicole e francamente evitabili, più pensate a solleticare il voyeurismo degli spettatori piuttosto che a descrivere il desiderio di liberazione sessuale del tempo.

Il problema sta proprio nell'adattamento.
Perché Salles ha attinto in parte al romanzo e in parte alla sua molto meno conosciuta bozza originale?
Il risultato è spiazzante, di una grande confusione, anche perché le due versioni differiscono in diversi punti (nella prima stesura, per esempio, i nomi dei protagonisti ricalcavano quelli degli amici di Kerouac, Sal vive con la madre anziché con la zia; inoltre non coincidono né l'incipit del manoscritto di Sal né la scena del primo incontro con Dean e Marylou).

E soprattutto, perché c'è così poca strada in una pellicola che si ispira a un libro che si intitola Sulla Strada?
I lunghi viaggi descritti da Kerouac vengono liquidati con qualche inquadratura in movimento dei paesaggi - una cosa stile filmini delle vacanze, ma con più pretese - e nel film sembrano solo goliardiche scampagnate fatte senza curiosità e passione, meri spostamenti da una località all'altra.

Dove sono finite le interminabili highway in mezzo al nulla, le città in fermento?
Dov'è finita la fraternità della strada, la generosità delle persone che offrono un passaggio in cambio di una bella chiacchierata o soltanto per avere un po' di compagnia?
Dove sono le storie della strada?

On The Road sembra un film scritto e diretto da qualcuno che non ha letto il romanzo d'origine o se l'ha fatto non l'ha minimamente capito.

Insomma, abbiamo la conferma che Jack Kerouac - pur essendo fonte di ispirazione per chi è in cerca di avventure ed emozioni forti (ne avevamo già parlato a proposito di Valley Uprising) - è un autore difficilmente trasponibile al cinema.

Persino Salles - che pure aveva al suo attivo due acclamati road movie come Central do Brasil e il già citato film sul giovane Ernesto Che Guevara - è finito... fuori strada!

Etichette: , , , , , , , , , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page