mercoledì 7 settembre 2011

UN GIORNO DI ORDINARIA (CINE)FOLLIA


Terzo giorno di Festival, e siamo già veterani.
Tra una mostra di Julian Schnabel e un'installazione di Bizhan Bassiri, una visita a Palazzo Ducale e la solita overdose di Tintoretto, riusciamo a far passare la giornata fino a che non arriva il momento più atteso.
Torniamo al Lido.

Anche gli Accreditati sono tornati. O meglio, non se ne sono mai andati. Li riconosci per il cartellino appeso al collo con un nastro rosso e perchè girano in gruppo, non hanno senso dell'umorismo e discettano solo ed esclusivamente di cinema.
Si sentono un'élite, e lo sono. Tullio Kezich è vivo e lotta insieme a loro.

Per ogni critico - vero o improvvisato che sia - il quartier generale è il Movie Village. Qui puoi scambiare opinioni, informarti sulle ultime news, bere un aperitivo e magari incontrare qualche vip.
Il luogo meno cool? Probabilmente il "buco" del nuovo Palazzo del Cinema. Una cosina costata (pare) 63 milioni di euro, destinata a rimanere così per molto tempo.

Oggi c'era l'anteprima assoluta di Wuthering Heights (o "Wolverine Heights", come ha annunciato la speaker della Sala Grande), ovvero Cime Tempestose. Standing ovation finale, col direttore Marco Mueller che si spellava i palmi.
Ma non tutti erano concordi: David Byrne - ex leader dei Talking Heads qui membro della giuria - si è alzato e se n'è andato. He's not in love, per parafrasare il titolo di una delle sue canzoni.

Dopo la scorpacciata di divi di ieri, il Red Carpet delude molto, oggi: uno stuolo di perfetti sconosciuti, che manco i fotografi prendono in considerazione.
Noi riconosciamo soltanto Violante Placido e Tony Renis. Chiamiamo Tony: lui si gira, ci guarda e fa con la mano il gesto di chi spara. Un vero boss.

Non ci resta che tornare a casa. Per fortuna, al ritorno incontriamo Moni Ovadia: con grande cortesia fa finta di riconoscerci e si ferma a salutarci con un affetto commovente.
Grazie Moni.

Quel "prezzemolo" di James Franco? Per una volta non pervenuto.
E un altro giorno è andato. A domani.

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