domenica 26 ottobre 2014

ROMA 2014. I VINCITORI, LA RIVINCITA DI MARCO MUELLER

(Il regista inglese Stepehen Daldry col premio vinto per Trash


In anni passati eravamo stati critici nei confronti sia del Festival Internazionale del Film di Roma sia di Marco Müller.
Il primo ci è sempre sembrato un doppione non necessario della Mostra del Cinema di Venezia, del secondo non avevamo apprezzato alcune scelte di "cartellone" proprio quando era direttore della kermesse lagunare (vedere ad es. Venezia 2011).

Eppure, il produttore italo-svizzero è stato anche quello della rivalutazione delle pellicole di genere, dei film pensati anche per il grande pubblico, degli autori e dei divi hollywoodiani sul tappeto rosso (rimanendo a Venezia 2011: George Clooney, Al Pacino, Jessica Chastain, Colin Firth, William Friedkin, Michael Mann...).
Un espediente pubblicitario, certo, ma anche una precisa e in fondo banale scelta politica: per sopravvivere il cinema ha bisogno più di spettatori che di critici.

Un'impostazione che col tempo si è rivelata vincente: se da un lato la gestione veneziana di Alberto Barbera ha perso via via sempre più punti, fino a diventare - cosa impensabile, fino a pochi anni fa - un evento artistico di secondo piano (basti ricordare la più recente edizione), dall'altro il festival romano ha acquisito una certa credibilità anche all'estero.

Quest'anno Müller ha fatto arrivare attori di richiamo planetario (Kevin Costner, Richard Gere, Clive Owen, Benicio Del Toro...), si è assicurato una manciata di film veramente d'autore (almeno Gone Girl di David Fincher col bi-oscarizzato Ben Affleck - per Will Hunting come sceneggiatore e per Argo come produttore - è stato un colpaccio; niente male anche la scelta di portare sotto il Cupolone Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet di Jean-Pierre Jeunet - l'autore di Il favoloso Mondo di Amélie - e A Most Wanted Man dell'ex autore di videoclip Anton Corbijn col compianto Philip Seymour Hoffman) e soprattutto ha cancellato il concorso ufficiale, lasciando che fosse esclusivamente il pubblico ad assegnare i premi.

Una svolta rivoluzionaria e ben accetta, che speriamo "contagi" anche le altre rassegne, a partire dalla principale concorrente: forse solo gli spettatori possono salvare Venezia da selezioni snob e giurie autoreferenziali.

Di seguito i premi principali:

GALA: Trash di Stephen Daldry (Regno Unito)
CINEMA D'OGGI: 12 Citizens di Xu Ang (Cina)
MONDO GENERE: Haider di Vishal Bhardwaj (India)
CINEMA ITALIA: Fino a qui tutto bene di Roan Johnson (Italia)

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