domenica 6 dicembre 2015

STAR WARS EP. V-L'IMPERO COLPISCE ANCORA, IL LATO OSCURO DELLA SAGA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1980
127'
Regia: Irvin Kershner
Interpreti: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Alec Guinness, Anthony Daniels, Kenny Baker, Peter Mayhew, David Prowse, Julian Glover, Frank Oz, James Earl Jones (voce nella versione originale).


Dopo l'importante vittoria dei ribelli alla fine del precedente film, inizia la rappresaglia dell'Impero, che individua la base della resistenza in un pianeta gelato.

Costretti alla fuga da un attacco troppo massiccio per le forze dei rivoltosi, Luke, Han e Leia si dividono.
Il primo, dopo una visione di Obi-Wan, decide di raggiungere la paludosa Dagobah per incontrare Yoda, un maestro che dovrebbe insegnargli come diventare un cavaliere Jedi.

Gli altri, dopo varie peripezie, si recano a Cloud City, città tra le nuvole retta da Lando Calrissian (Williams), amico di vecchia data di Han.
Qui, colpi di scena a non finire...

Chi dice che i seguiti non siano migliori degli originali?
La questione è valida per molte serie cinematografiche, ma per quella di Star Wars è particolarmente "calda", specie tra gli appassionati più intransigenti.
Al punto che una buona parte di fan considera questo secondo (quinto?) capitolo migliore del precedente.

Che cosa renderebbe migliore L'Impero Colpisce Ancora rispetto a Guerre Stellari-Una Nuova Speranza?
Anzitutto, come dicevamo, le sorprese: lo sviluppo della vicenda è un crescendo continuo di rivelazioni e scene scioccanti, che per scrupolo non sveliamo (anche se ormai sono patrimonio della storia del cinema).

Il culmine è "un finale che ti ammazza", per citare una battuta che il cineasta/fumettista - e fanatico della saga - Kevin Smith ha messo in bocca a uno dei personaggi della sua opera prima Clerks: una spassosa sequenza in cui si discetta quale tra questo e Il Ritorno dello Jedi sia il seguito migliore (andatevela a cercare dopo averli visti, per evitare spoiler).

Ma non solo questo. Forse c'è un altra ragione: Lucas delega.
Pur rimanendo dietro le quinte in veste di produttore/supervisore, affida la regia al collega Irvin Kershner e in fase di scrittura si fa affiancare dalla veterana Leigh Brackett (Il Grande Sonno, Un Dollaro d'Onore) e dal giovane Lawrence Kasdan (che quel furbetto di J.J. Abrams si è assicurato come co-sceneggiatore dell'imminente Il Risveglio della Forza).

Kershner e il suo direttore di fotografia Peter Suschitzky (storico braccio destro di David Cronenberg e collaboratore di Matteo Garrone ne Il Racconto dei Racconti) optano per colori opachi, immagini tenebrose, meno luci e più ombre, quasi a rappresentare visivamente l'avanzata dell'Impero e del Lato Oscuro.

Dal canto suo, Kasdan - che poi avrebbe firmato anche Il Ritorno dello Jedi e il primo capitolo di un'altra seria ideata dal barbuto George, I Predatori dell'Arca Perduta - rielabora la storia di Lucas e il primo script di Brackett accrescendone il tono epico e drammatico.

Compaiono per la prima volta alcuni personaggi-cardine della serie: il saggio maestro Yoda, un nanetto verde animato e doppiato da Frank Oz, futuro regista di esperienza Muppet (era il poliziotto di Una Poltrona per Due, ricordate?); lo spaccone Lando Carlissian, ruolo della vita per Billy Dee Williams; l'inquietante imperatore Palpatine, che avrà un ruolo predominante nella trilogia prequel.

Confermato dal successo della pellicola precedente, il trio protagonista Hamill-Ford-Fisher acquista ancora più spazio.
Il primo, pur reduce da un brutto incidente automobilistico, si cala nel personaggio al punto da girare tutte le scene d'azione - eccetto una - senza alcuna controfigura.
Ma il secondo rischia di rubargli la scena, destinato com'è a diventare un'icona cinematografica (ci riuscirà l'anno successivo, indossando i panni di Indiana Jones, e l'anno dopo ancora, come protagonista di Blade Runner).

Iniziando e finendo in medias res, L'Impero Colpisce Ancora non può essere apprezzato appieno senza aver visto il capitolo precedente e soprattutto senza vedere quello successivo.

Resta comunque uno dei momenti più alti - se non la vetta - di una delle serie fantastiche più appassionanti di sempre.

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