VENEZIA 2016. IL RITORNO DELLA MOSTRA
(Il direttore Alberto Barbera seduto sul red carpet)
La Mostra del Cinema di Venezia è tornata!
Chiariamo: non è che se ne fosse mai andata, ma alla memorabile edizione del 2011 si erano susseguiti diversi anni deludenti, caratterizzati da selezioni mediocri.
L'anno scorso, all'apice dello sconforto, avevamo scritto un post molto duro che teorizzava la fine delle grandi rassegne cinematografiche.
Forse è solo una coincidenza, forse Thierry Frémaux (responsabile artistico del Festival di Cannes) e Alberto Barbera (direttore della Mostra) non sono lettori di CINEMA A BOMBA!, ma è un fatto che il nostro appello sia stato ascoltato.
Pochi mesi fa la rassegna della Croisette aveva presentato un programma da leccarsi i baffi e adesso Venezia sembra rispondere a tono: scorrendo l' elenco dei film di questa edizione - in concorso e non - sembra esserci molto pane per i denti dei cinefili più accaniti.
Si parte subito forte con La La Land, commedia sentimental-musicale firmata da uno dei nomi di punta del nuovo cinema made in USA, il giovane Damien Chazelle di Whiplash.
Nel cast, oltre alla coppia protagonista formata da Ryan Gosling (quello di Drive) e Emma Stone (già vista in Magic in the Moonlight), troviamo due Premi Oscar dello scorso anno: il grande J.K. Simmons (vincitore proprio con Whiplash) e il cantautore John Legend.
In competizione - anche questa è un'inversione di tendenza - c'è molto spazio per gli Americani: l'orrorifico The Bad Batch vedrà Jason Momoa (Aquaman di Batman v Superman) affiancare due divi come Keanu Reeves e Jim Carrey; l'indipendente Derek Cianfrance presenta un dramma storico con protagonisti Michael Fassbender (Magneto degli X-Men) e la Premio Oscar Alicia Vikander, attualmente coppia anche nella vita; lo stilista Tom Ford è tornato dietro la cinepresa per dirigere un thriller in cui compaiono, tra gli altri, l'ottima Amy Adams (vista in The Master a Venezia 2012 e in Her-Lei) e il sempre troppo sottovalutato Michael Shannon (ve lo ricordate in Bug e Mud?).
E poi ancora: il cileno Pablo Larraín (autore di No con Gael García Bernal) in trasferta yankee, dove ha trasformato Natalie Portman (la principessa Amidala di Star Wars) in Jackie Kennedy; l'attesissimo fantascientifico Arrival del canadese Denis Villeneuve con Amy Adams (ancora lei!) e Jeremy Renner (Occhio di Falco degli Avengers); il tedesco errante Wim Wenders che ha coinvolto il cantautore Nick Cave nella coproduzione Les Beaux Jours d'Aranjuez.
Ritroviamo anche il vecchio Terrence Malick, abitué da qualche anno dei festival, qui alle prese con un genere per lui nuovo: il documentario.
L'autore di To the Wonder e Knight of Cups si è aggiudicato un nome d'eccezione per la colonna sonora sonora: Ennio Morricone, reduce dal Premio Oscar conquistato con The Hateful Eight; è la seconda collaborazione tra i due, dopo I Giorni del Cielo del 1978.
Voyage of Time è una sorta di spin-off di The Tree of Life e si avvale anche in questo caso della supervisione del vecchio Douglas Trumbull (2001-Odissea nello spazio) negli effetti speciali.
Il cinema italiano è rappresentato da un altro documentario, Spira Mirabilis, sul tema dell'immortalità, della coppia di video-artisti Martina Parenti e Massimo d'Anolfi (riusciranno a emulare Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d'Oro a Venezia 2013?), dal drammatico Piuma di Roan Johnson (padre inglese, madre italiana e italiano lui a sua volta) e da Questi Giorni del veterano Giuseppe Piccioni con l'inossidabile Margherita Buy, che avevamo molto apprezzato in Mia Madre.
Forza gente, qualche speranza c'è.
Gli outsider potrebbero essere l'eclettico Emir Kusturica, che riporta davanti alla macchina da presa la nostra Monica Bellucci, e l'apprezzato russo Andrei Konchalovsky col suo drammatico Paradise.
E se pensate di essere già soddisfatti coi film in concorso, date un'occhiata alle altre selezioni!
Ritroviamo Natalie Portman (Planetarium) e Nick Cave (One More Time with Feeling, dell'ambizioso Andrew Dominik), possiamo scegliere tra il remake dei Magnifici Sette con un super cast, il ritorno di Mel Gibson alla regia (Hacksaw Ridge è tratto dalla storia del primo obiettore di coscienza a ricevere la medaglia d'onore al valor militare per il suo servizio svolto nella Seconda Guerra Mondiale), l'anteprima della serie Tv The Young Pope firmata dall'autore di La Grande Bellezza Paolo Sorrentino, la storia del pugile che resistette ben 15 round contro Muhammad Ali e che ha ispirato il personaggio di Rocky Balboa (The Bleeder).
Il programma di documentari e cortometraggi è come al solito molto ricco e variegato: visto l'apprezzamento che nutriamo per questi due modi di fare cinema, nel precedente post abbiamo quindi voluto presentarli tutti.
E, davvero, ce n'è per tutti i palati.
Così come nella nuovissima sezione "Cinema nel Giardino", ove accanto alle proiezioni di film - e tra questi vi segnaliamo In Dubious Battle della nostra vecchia conoscenza James Franco, il cartone animato Pets-Vita da Animali e il documentario di Michele Santoro Robinù - sono previsti incontri e dibattiti aperti al pubblico con autori, attori, gente del mondo della cultura.
Un ulteriore motivo per seguire la Mostra del Cinema è legato agli Oscar: i vincitori effettivi e morali delle ultime edizioni degli Academy Awards - Il Caso Spotlight nel 2016, Birdman nel 2015, Gravity nel 2014 - sono tutti passati dal Lido.
Sarà un caso? Noi pensiamo di no.
Perciò, a chi toccherà stavolta?
Etichette: Batman v Superman: Dawn of Justice, CANNES 2016, Chazelle, James Franco, Knight of Cups, La Grande Bellezza, Magic in the Moonlight, Malick, Morricone, The Tree of Life, To The Wonder, Venezia 2016, Whiplash
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