giovedì 12 ottobre 2017

I CLASSICI: BLADE RUNNER, MEGLIO L'ORIGINALE O LA REPLICA(NTE)?

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1982
117'
Regia: Ridley Scott
Interpreti: Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, M. Emmeth Walsh, Edward James Olmos, Brion James, Daryl Hannah.


2019. In una Los Angeles multietnica vessata da una pioggia incessante, Rick Deckard (Ford) è un cacciatore di Replicanti, cyborg dall'aspetto del tutto simile agli umani, ma dotati di ricordi artificiali.

Il suo compito è rintracciare 4 di loro, che sono fuggiti da una colonia spaziale e hanno raggiunto la Terra, e ucciderli.
Il loro capo è il temibile e intelligentissimo Roy Batty (Hauer).

Ma nel corso dell'indagine Deckard incontra Rachael (Young), affascinante Replicante femmina, e la sua ferrea morale di poliziotto comincia a vacillare...






Quando - in ambito cinematografico - si parla di "classici della fantascienza", il pensiero non può che andare subito a Blade Runner.
Tratto liberamente da un racconto di Phillip K. Dick (forse lo scrittore più saccheggiato di Hollywood), è il secondo cimento del britannico Ridley Scott col genere, dopo Alien del 1979.

Ma qui non ci sono mostri extraterresti, né astronauti né spazio profondo: la matrice sci-fi è data principalmente dai costumi e dall'ambientazione futuristica (notevoli le scenografie di Lawrence G. Paull e David Snyder); quel che più conta sono però le interazioni tra i personaggi, le loro caratterizzazioni, i loro sentimenti.

Il dilemma morale è lampante: i Replicanti sono solo macchine senza cuore? É giusto considerarli solo come oggetti ad uso e consumo degli esseri umani che li hanno creati?
Deckard è rappresentato come un giustiziere cinico - una versione aggiornata dei detective disillusi alla Chandler - che a poco a poco scopre i limiti del proprio lavoro.

Harrison Ford, con un insolito capello corto, è perfetto per la parte, ma ancora meglio è l'olandese Rutger Hauer nei panni del "cattivo": il suo monologo finale - in buona parte riscritto e improvvisato dall'attore stesso - è entrato di diritto nelle antologie del cinema.






Ad accrescere la fama di questo cult movie hanno contribuito inoltre le modifiche e i rimaneggiamenti fatti nel corso degli anni, tant'è che di Blade Runner esistono almeno 3 versioni:
- l'originale, con la voce fuori campo di Ford che narra e commenta le vicende del film;
- il Director's Cut del 1991, senza la voce narrante, col finale "tagliato" e l'aggiunta di una breve sequenza (quella dell'unicorno) che lascia supporre che anche Deckard sia un Replicante;
- il Final Cut, che combina elementi delle due versioni precedenti ed è la preferita da Scott.

La domanda che per decenni ha fatto discutere i fan - Deckart è davvero un Replicante? - probabilmente non avrà mai risposta.
Per il regista sì, per Ford e Hauer no (la versione ufficiale sembra dare ragione ai secondi).

Nel frattempo, il cineasta franco-canadese Denis Villeneuve (quello di Arrival, 8 nomine agli ultimi Oscar) ha girato il controverso seguito della storia, a ben 35 anni di distanza.
Ford - che pare divertirsi a rivestire i panni dei suoi vecchi personaggi, essendo già tornato a interpretare Indiana Jones nel 2008 e Han Solo nel 2015 (vedi Star Wars - Il Risveglio della Forza) - è di nuovo della partita, ma ha lasciato il ruolo di protagonista al Ryan Gosling di Drive.

Blade Runner 2049 ha già diviso gli appassionati tra chi lo ha osannato e chi è rimasto deluso...
Ma questo ve lo racconteremo nel prossimo post.




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