martedì 4 febbraio 2020

OSCAR 2020. NOMINATION: FILM D'ANIMAZIONE, FILM STRANIERO, SCENEGGIATURE

Dall'alto: un'immagine tratta da Missing Link; Antonio Banderas (a destra) in una scena di Dolor Y Gloria; Quentin Tarantino (a sinistra) scherza con Brad Pitt sul set di C'era una Volta... a Hollywood; Steven Zaillian, sceneggiatore di The Irishman.


Chi vincerà la statuetta per il miglior film di animazione?
Un anno dopo il sorprendente Spider-Man: Into The Spider-Verse, i candidati questa volta sembrano avere una minore carica innovativa.

Liberato dalla concorrenza temibilissima del campione di incassi Frozen 2 e della versione ultra computerizzata di Il Re Leone, Toy Story 4 è obiettivamente il favorito.

Le tre pellicole di casa Disney ai recenti Golden Globe si erano tolti voti a vicenda, con il risultato - clamoroso - di far trionfare il misconosciuto Missing Link, in lizza anche stavolta.

A tentare la sorte ci sono pure il terzo capitolo del fortunato franchise Dragon Trainer e, cosa piuttosto interessante, ben due opere targate Netflix.

Il gigante dello streaming apre una breccia pure in questa categoria e riesce a far candidare il natalizio Klaus (ma non siamo un po' fuori periodo?) e il drammatico Dov'è il mio Corpo?, di provenienza francese.

Sulla carta, vittoria quasi certa per Parasite tra i film internazionali.

Il vincitore della Palma d'Oro, forte di ben 6 nomine, in realtà punta a ben altri e maggiormente valutati riconoscimenti; ma se non dovesse spuntarla per i premi più prestigiosi, la statuetta nella categoria sarebbe pressoché un obbligo.

Gli altri pretendenti? Tutti validi dal punto di vista artistico, ma rischiano di rimanere in secondo piano.

Peccato: Dolor y Gloria di Pedro Almodóvar conta un'ottima interpretazione di Antonio Banderas (che, lo vedremo, gli è valsa la nomination come miglior attore protagonista); il nord-macedone Honeyland è candidato anche come miglior documentario (fatto non insolito, ma piuttosto raro); Corpus Christi è l'ennesima prova della vitalità e dell'originalità della cinematografia polacca; I Miserabili (attenzione: non è un adattamento del romanzo di Victor Hugo) è un'opera che lascia il segno.






Molto prestigiose le statuette per le sceneggiature, divise tra originali e non originali.

La prima categoria è quella di Tarantino: gli unici Oscar che ha vinto, li ha vinti proprio qui, per Pulp Fiction e Django Unchained.

Il vulcanico italo-americano è presente anche quest'anno, con ottime possibilità, ma la concorrenza è assai agguerrita.

Meglio non sottovalutare nessuno; neppure Rian Johnson, che dopo quel mezzo pasticcio di Star Wars: Gli Ultimi Jedi cerca di risalire la china con il ben congegnato giallo Cena Con Delitto
Gli altri sono Bong Joon-ho, Sam Mendes e Noah Baumbach.

Categoria quanto mai combattuta e pronostico piuttosto incerto.

Così come nella categoria gemella, dove l'unica donna, Greta Gerwig, sfida Steve Zaillian (aveva scritto Schindler's List!), i due neozelandesi Anthony McCarten (quello di Bohemian Rhapsody) e Taika Waititi (regista di Thor: Ragnarok) e il Todd Phillips di Missing LinkJoker.

Una cosa è (quasi) certa: chi vince per la sceneggiatura (riconoscimento comunque molto prestigioso), negli ultimi anni, è difficile che vinca anche per il miglior film.

Comunque gli script sono tutti piuttosto belli: se volete leggerli, date un'occhiata ai link qui sotto.






Miglior film d'animazione
Dov'è il mio corpo? (J'ai perdu mon corps), regia di Jérémy Clapin
Dragon Trainer - Il mondo nascosto (How to Train Your Dragon: The Hidden World), regia di Dean DeBlois
Klaus - I segreti del Natale (Klaus), regia di Sergio Pablos
Missing Link, regia di Chris Butler
Toy Story 4, regia di Josh Cooley

Miglior film internazionale
Boże Ciało- Corpus Christi, regia di Jan Komasa (Polonia)
Dolor y gloria, regia di Pedro Almodóvar (Spagna)
Medena zemja/Honeyland, regia di Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov (Macedonia del Nord)
I miserabili (Les Misérables), regia di Ladj Ly (Francia)
Parasite (Gisaenchung), regia di Bong Joon-ho (Corea del Sud)

Migliore sceneggiatura originale
Noah Baumbach – Storia di un matrimonio (Marriage Story)
Bong Joon-ho e Han Jin-won – Parasite (Gisaenchung)
Rian Johnson - Cena con delitto - Knives Out
Sam Mendes e Krysty Wilson-Cairns - 1917
Quentin Tarantino - C'era una volta a... Hollywood (Once Upon a Time... in Hollywood)

Migliore sceneggiatura non originale
Greta Gerwig - Piccole donne (Little Women)
Anthony McCarten – I due papi (The Two Popes)
Todd Phillips e Scott Silver - Joker
Taika Waititi - Jojo Rabbit
Steven Zaillian – The Irishman




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