(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA/Canada, 2019
109'
Regia: Jay Roach
Interpreti: Charlize Theron, Nicole Kidman,, Margot Robbie, Allison Janney, John Lithgow, Alice Eve, Kate McKinnon, Mark Duplass, Malcolm McDowell, Rob Delaney, Ashley Greene, Spencer Garrett, Richard Kind, Bree Condon
Tre donne lavorano al canale televisivo Fox.
Megyn Kelly (Theron) è una conduttrice di punta del notiziario, tanto è vero che viene scelta per moderare un dibattito con il candidato repubblicano alla Presidenza Donald Trump.
Una domanda scomoda al magnate - lo accusa di avere comportamenti sessisti e discriminatori nei confronti delle donne - provocherà tuttavia una reazione scomposta del potente uomo d'affari e forte imbarazzo nel network, di impronta conservatrice.
Kayla Pospisil (Robbie) è giovane e ambiziosa e la sua avvenenza non passa inosservata.
Gretchen Carlson (Kidman) è un ex volto noto della rete, relegata però ad una fascia oraria molto poco appetibile e dalla scarsa visibilità.
Tutte e tre hanno in comune una cosa, oltre al fatto di essere bionde e bellissime: sono state molestate sessualmente dal potentissimo presidente e amministratore delegato dell'emittente, Roger Ailes (Lithgow).
Ma il muro di timore e omertà verrà infranto da una delle tre, che trova il coraggio di denunciarlo.
Bombshell è un termine che, tradotto, potrebbe essere reso nella nostra lingua come "donna molto attraente", ma anche come "notizia bomba".
Il titolo appare quindi particolarmente efficace per descrivere i fattacci intorno al caso Roger Ailes e allo scontro Megyn Kelly - Donald Trump, fattacci che si sono incrociati e mescolati, facendo emergere un contesto molto preoccupante in ambito giornalistico fatto di sessismo, minacce, prevaricazione, potere, violenze verbali e fisiche, omertà.
La vicenda è scoppiata nel 2016 (nel pieno, quindi, della campagna presidenziale) e pertanto il film - rimasto inedito in Italia a causa del coronavirus, che ha causato l'annullamento della distribuzione nei cinema - racconta eventi che sono ancora freschi nella memoria degli Americani, grazie anche alla notorietà delle persone coinvolte.
A questo proposito, va elogiato il lavoro di truccatori (due donne e un uomo) - molto meritatamente premiati con un Oscar - e della costumista Colleen Atwood (tra i suoi tanti lavori, citiamo quelli per molti film di Tim Burton - tra i quali il più recente, Dumbo - e per The Rum Diary, Animali Fantastici, Supergirl).
Grazie a loro, gli attori hanno preso le sembianze dei personaggi interpretati in modo molto credibile ed efficace - impressionante, in particolar modo, la trasformazione di Charlize Theron in Megyn Kelly.
La protagonista di Mad Max: Fury Road offre un'altra interpretazione magistrale, che le ha fruttato la sesta nomination ai Golden Globe e la terza agli Oscar (li ha già vinti entrambi, nel 2004, per Monster).
Nicole Kidman la conosciamo tutti e notiamo che dall'anno del suo rilancio (il 2017) ha sbagliato poco.
E che dire di Margot Robbie?
Da The Wolf of Wall Street di Scorsese, che l'ha lanciata nel 2013, l'australiana classe 1990 ha inanellato numerose parti - citiamo Suicide Squad, I, Tonya (prima nomina agli Oscar, nel 2018), C'Era Una Volta a...Hollywood - che l'hanno resa una delle attrici più riconoscibili e ricercate degli ultimi anni.
E proprio per il film che stiamo recensendo ha ricevuto la sua seconda candidatura agli Academy Award.
Peccato solo che il suo personaggio sia uno dei pochi inventati appositamente per il film.
Le protagoniste reali, comunque, non sono rimaste molto soddisfatte dalla rappresentazione fatta dalla pellicola, accusando regista e sceneggiatori (in entrambi i casi, uomini) di aver avuto mano leggera nel descrivere Ailes (morto nel frattempo nel 2017).
Al di là delle critiche, va riconosciuto lo sforzo di mettere al centro dell'attenzione la condizione delle donne nell'ambiente lavorativo, troppo spesso scavalcate da uomini per le posizioni prestigiose, oggetto di battute o comportamenti sessisti, considerate solamente per l'aspetto fisico, discriminate in ambito salariale...
Senza contare che le stesse non riescono a fare squadra - se proprio non sono le une contro le altre armate.
Ma Bombshell dimostra, pur tra mille distinguo e motivazioni diverse, che la solidarietà femminile può infrangere pregiudizi e dare sostegno alle donne che osano ribellarsi a situazioni ingiuste e umilianti.
Ce n'è bisogno.
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