Dall'alto: Pedro Almodóvar con il Leone d'Oro; Vincent Lindon con la Coppa Volpi; Maura Delpero con il Leone d'Argento-Gran Premio della Giuria.
L' edizione numero 81 della Mostra del Cinema di Venezia verrà ricordata come quella del trionfo di Pedro Almodóvar.
Il regista spagnolo, già premio Oscar per il film straniero nel 1999 con Tutto su mia madre e per la sceneggiatura originale nel 2003 con Parla con lei, per la prima volta in carriera si aggiudica il premio più importante di uno dei principali festival cinematografici del mondo.
E lo fa ancora con una storia al femminile - che parla di eutanasia - tutta girata in inglese (lui che aveva sempre diretto pellicole in lingua spagnola), con protagoniste due attrici strepitose: Julianne Moore e Tilda Swinton.
C'è una regola strana, alla Mostra del Cinema di Venezia: se un film vince un premio per migliore attore o migliore attrice, poi non può essere premiato con il Leone d'Oro (o viceversa) - motivo per il quale, per esempio, nel 2012 The Master, già premiato per le superbe interpretazioni di Philip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix, non riuscì ad aggiudicarsi quello che sarebbe stato un Leone d'Oro sacrosanto.
Ed è forse che per questo che la Coppa Volpi, anziché al formidabile duo, è andata alla pur bravissima Nicole Kidman, assente alla premiazione solo per un grave lutto in famiglia.
La diva australiana si è imposta su altre star che nei prossimi mesi le daranno filo da torcere in ottica Oscar: Angelina Jolie - Maria Callas nel biopic di Pablo Larraín - e Lady Gaga - Harley Quinn nel seguito di Joker.
Quest'ultima, in realtà, potrebbe avere maggiori chance con i Golden Globe: una sua eventuale vittoria in occasione della cerimonia di consegna dei premi della stampa estera, tuttavia, sarebbe un buon viatico.
Per ciò che riguarda gli attori, la scelta sembrava essere tra Daniel Craig, protagonista di Queer di Luca Guadagnino, e il redivivo Adrien Brody, architetto ebreo in The Brutalist di Brady Corbet; ma la Coppa Volpi è andata invece a Vincent Lindon - ottimo interprete, è vero, ma anche partner in scena in numerosi film della presidente della giuria Isabelle Huppert...
Sfida rimandata, a quanto pare: i due sembrerebbero già seri contendenti per una nomination agli Academy Award, forti di due film che sono stati molto apprezzati.
Ma se Guadagnino gode già di un buon credito a Hollywood, occhio a Corbet: il suo The Brutalist è stato la rivelazione del festival e gli è valso il riconoscimento per la migliore regia - abbiamo vibrazioni da Opera senza autore, pellicola che ci ha entusiasmato.
Un'altra rivelazione è stata l'unica opera italiana finita nel palmarès: Vermiglio, firmata da Maura Delpero e ambientata nell'omonimo paesino del Trentino con attori perlopiù non professionisti, ha conquistato giurati e pubblico e si è portata a casa addirittura un Leone d'Argento.
Speriamo di sentirne ancora parlare.
Tra gli altri premiati, un film georgiano, due sceneggiatori brasiliani (per Ainda estou aqui, considerato uno dei papabili per la vittoria del premio più prestigioso; speriamo che questa attenzione serva comunque a riportare i riflettori su Walter Salles) e il giovane protagonista di Leurs Enfants après eux.
Qui di seguito riportiamo i vincitori del concorso principale.
Con la solita nota a margine: nei prossimi mesi sentiremo parlare ancora solo di pochi film presentati al Lido; molti verranno dimenticati; altri passeranno quasi inosservati.
Ma voi date credito a tutti e amateli: il cinema è fatto sì di grandi nomi e grandi risorse, ma anche di piccole storie, di sacrifici, di budget scarsi e di volti interessanti ma non noti.
Leone d'oro al miglior film: The Room Next Door, regia di Pedro Almodóvar (Spagna)
Leone d'argento - Gran premio della giuria: Vermiglio, regia di Maura Delpero (Italia, Francia, Belgio)
Leone d'argento - Premio speciale per la regia: Brady Corbet per The Brutalist (Stati Uniti d'America)
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Nicole Kidman per Babygirl, regia di Halina Reijn (Stati Uniti d'America)
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Vincent Lindon per Jouer avec le feu, regia di Delphine e Muriel Coulin (Francia)
Premio Osella per la migliore sceneggiatura: Murilo Hauser ed Heitor Lorega per Ainda estou aqui, regia di Walter Salles (Brasile, Francia)
Premio speciale della giuria: Ap'rili, regia di Dea K'ulumbegashvili (Georgia, Francia, Italia)
Premio Marcello Mastroianni: Paul Kircher per Leurs Enfants après eux, regia di Ludovic e Zoran Boukherma (Francia)
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