lunedì 15 settembre 2014

ROBIN WILLIAMS. L'ATTIMO FUGGENTE, TUTTI A SCUOLA DAL "CAPITANO"!

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 1989
124'
Regia: Peter Weir
Con: Robin Williams, Ethan Hawke, Robert Sean Leonard, Josh Charles, Gale Hansen, Melora Walters.


"Tradizione. Onore. Disciplina. Eccellenza".
Questi sono i quattro pilastri sui quali si fonda il prestigio della Welton Academy (il nome è di fantasia), scuola privata immersa in una natura quieta e dai colori suggestivi, frequentata dai rampolli di famiglie molto benestanti e/o ambiziose.

Ma questa oasi di conservatorismo, rigore e serietà verrà scombussolata dall'arrivo del professor John Keating (Williams), ex alunno della stessa scuola e ora insegnante piuttosto poco convenzionale.
Sarà lui a far riscoprire ai suoi allievi la bellezza della letteratura e della vita, a spingerli a pensare con la propria testa.
E riuscirà a far breccia nei loro cuori e nelle loro menti, come mostrato nello struggente e indimenticabile finale.

Dead Poets Society, nel film è tradotto come "La Setta dei Poeti Estinti", è il titolo originale di quello che è probabilmente - e giustamente - il lavoro più celebre del talentuoso regista australiano Peter Weir (prima, aveva diretto Picnic ad Hanging Rock, L'Ultima Onda, Gli Anni Spezzati, Un Anno Vissuto Pericolosamente, Witness-Il Testimone, Mosquito Coast; successivi sono Green Card-Matrimonio di Convenienza, The Truman Show, Master and Commander).

Baciata da un successo di pubblico (ottimo: fu un inatteso campione d'incassi) e critica (buono; purtroppo ottenne un solo Oscar, per la miglior sceneggiatura originale di Tom Schulman), quest'opera si inserisce nel filone delle pellicole di formazione, ma con molti tratti distintivi.

Innanzitutto, il disegno dei personaggi: i ragazzi sono ben caratterizzati ed è facile immedesimarsi nelle loro aspirazioni, nelle loro ansie, nei loro piccoli e grandi problemi.
I giovani attori che li interpretano, ai tempi tutti sconosciuti, sono veramente molto bravi: Ethan Hawke - l'unico che successivamente ha saputo costruirsi una carriera di tutto rispetto (si veda, per esempio, Before Midnight) - è stato lanciato dal ruolo dell'introverso Todd Anderson, Robert Sean Leonard (Neil Perry) ha la faccia e la personalità giusta, così come Josh Charles (Knox Overstreet) e Gale Hansen (che nel ruolo di Charlie "Nuwanda" Dalton offre una prova decisamente convincente, benché in seguito sia scomparso dal grande schermo).

Più difficile trovare nella realtà, invece, uno come il Professor Keating.
Il vero protagonista del film è l'insegnante che tutti abbiamo sognato: appassionato, coinvolgente, simpatico, fuori dagli schemi, disponibile, rispettoso, aperto al dialogo, onesto, conscio del proprio ruolo educativo.

Robin Williams offre qui una prova attoriale memorabile ed è perfetto nella parte: il nostro correva il rischio di fare del suo personaggio una macchietta o - peggio ancora - uno stereotipo o un modello ideale; ha invece saputo renderlo buffo e convincente, divertente e profondo, evitando i cliché del genere.
Gli hanno dato l'Oscar per Will Hunting-Genio Ribelle, per un ruolo simile.
Ma lo meritava maggiormente per L'Attimo Fuggente.

Altri punti di forza della pellicola sono la regia di Weir (uno che gli attori sa dirigerli bene) e la splendida fotografia di John Seale.
Senza dimenticare la sunnominata sceneggiatura di Schulman, con citazioni da Thoreau, Whitman ("Oh Capitano! Mio Capitano!", ma non solo), Tennyson, Emerson, Shakespeare e con la locuzione-tormentone "Carpe Diem", presa da Orazio e qui un po' liberamente tradotta come "cogli l'attimo" (il significato letterale sarebbe "cogli il giorno", cioè vivi il presente senza curarti troppo del futuro).

Risultato? Un film indimenticabile, che emoziona e tocca nel profondo.
Un'ode ad un anticonformismo che non sia di facciata, ma cominci dal pensiero: più eversivo e potenzialmente esplosivo.

Per la redazione di CINEMA A BOMBA!, una delle opere cinematografiche - e pedagogiche - migliori di tutti i tempi.
Più che consigliato: imperdibile.

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