martedì 28 giugno 2016

I CLASSICI: INDEPENDENCE DAY, INCONTRI RAVVICINATI DEL 4 LUGLIO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1996
145'
Regia: Roland Emmerich
Interpreti: Will Smith, Jeff Goldblum, Bill Pullman, Robert Loggia, Vivica A. Fox, Judd Hirsch, Margaret Colin, Mary McDonnell, Adam Baldwin, Brent Spiner, Randy Quaid.


2 Luglio 1996: una gigantesca astronave extra-terrestre copre il cielo. Sta per scatenarsi un terribile attacco contro la Terra e i suoi abitanti.
Lo capisce per primo uno scienziato (Goldblum), che riesce ad avvertire e convincere il Presidente degli Stati Uniti (Pullman).
Troppo tardi: gli alieni fanno un strage.

I paesi di tutto il mondo si uniscono allora per fronteggiare la minaccia, e mentre il Presidente in persona guida la Resistenza, lo scienziato - insieme a un estroso pilota aeronautico (Smith) - si incarica di attaccare direttamente la nave madre.
La resa dei conti avviene il 4 Luglio (il Giorno dell'Indipendenza negli USA, da cui il titolo della pellicola).

La Casa Bianca a Washington e l'Empire State Building a New York polverizzati da potenti raggi laser.
Astronavi immense che coprono il cielo.
Scene di distruzione e panico nelle città.
Mostruosi e cattivissimi mostri alieni (uno dei quali viene malmenato da Will Smith!).

Ma anche...
Bandiere a stelle e strisce che sventolano a profusione.
Gli USA che salvano il mondo, guidati da un Presidente coraggioso coadiuvato da un militare testa calda, un uomo di scienza fuori dagli schemi e un campagnolo apparentemente un po' tocco - tutti eroici, però.
E lo salvano proprio in concomitanza con la festa più patriottica.

Retorica e propaganda filo-americana, ne abbiamo? Eccome: ne è infarcita tutta la pellicola!
È un male? Non necessariamente.

Gli Americani avevano, in quel periodo, un gran bisogno di sentirsi uniti: basti pensare alla strage di Oklahoma City (più di un centinaio di morti in un attentato terroristico ad un edificio governativo) di appena un anno precedente all'uscita del film.

Independence Day, di conseguenza, rispondeva all'appello del motto United we stand, divided we fall (Uniti vinciamo, divisi perdiamo) invocato da più parti: di fronte ad una minaccia il popolo americano sa reagire, e alla grande.
Ovvio, non è solo questo il motivo dello straordinario successo al botteghino; però pensiamo possa aver aiutato (almeno in patria).

Inoltre c'era la scommessa - vinta - di realizzare il più colossale disaster movie fino a quel momento.
Reduci dal successo di Stargate, il regista/sceneggiatore Roland Emmerich e lo sceneggiatore/produttore Dean Devlin hanno fatto fruttare ogni centesimo dell'ingente budget a propria disposizione.

Certo, le ingenuità - come dicevamo: nazionalismo spinto, manicheismo, luoghi comuni - non mancano, ma a salvare la pellicola non sono solo gli effetti speciali.
Basta scegliere gli attori giusti per i ruoli giusti.

Lo spilungone Jeff Goldblum - che ricorderete in L'Uomo dell'Anno a fianco del compianto Robin Williams e in Grand Budapest Hotel - interpreta praticamente lo stesso personaggio di Jurassic Park, con la differenza che qui combatte contro gli alieni anziché contro i dinosauri, ma come sempre non gli mancano ironia e zelo (almeno metà dei suoi dialoghi con gli altri attori sono improvvisati).

Che strano vedere poi l'indimenticato Stella Solitaria di Balle Spaziali - ossia lo sfrontato e carismatico Bill Pullman - vestire i panni di un ultra-idealizzato Presidente degli Stati Uniti.
Il discorso che fa alle truppe nel finale, prima di salire su un caccia e andare a combattere in prima persona (cosa che farebbe qualsiasi vero capo di stato, no?), è uno dei momenti di culto della pellicola.

Tra i non protagonisti spicca invece Randy Quaid come pilota alcolizzato che si redime per amore dei propri figli: il grosso attore texano inietta alla storia una buona dose di umorismo, proprio come aveva fatto in Christmas Vacation e Cronisti d'Assalto.

Discorso a parte per Will Smith: ai tempi era solamente un rapper prestato alla TV (Willy, Principe di Bel Air), ma questo fu per lui il trampolino di lancio di una carriera cinematografica ancora oggi straordinaria.
Affermazione meritata: la scena in cui il nostro abbatte un velivolo nemico e poi con un cazzotto stende il suo mostruoso pilota dicendo "Benvenuto sulla Terra!" varrebbe da sola tutto il film.

Nel seguito uscito in questi giorni nelle sale - Independence Day: Resurgence (in Italia, Independence Day: Rigenerazione), sempre diretto da Emmerich - l'attore afroamericano purtroppo non c'è (per eccessive pretese economiche, pare) ed è plausibile che se ne sentirà la mancanza.
Ma lo staff tecnico e una buona fetta del cast originale (confermati Fox, Hirsch, Spiner e sopratutto Goldblum e Pullman) sono gli stessi di 20 anni fa.

Alieno avvisato mezzo salvato, allora...








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