martedì 14 giugno 2016

I CLASSICI: THE MARTIAN, NON CHIAMATELO SPIN-OFF

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2015
141'
Regia: Ridley Scott
Interpreti: Matt Damon, Jessica Chastain, Chiwetel Ejiofor, Jeff Daniels, Michael Peña, Kate Mara, Kristen Wiig, Mackenzie Davis, Sebastian Stan, Sean Bean, Donald Glover.


Abbandonato dalla propria squadra perché ritenuto morto dopo un incidente causato da una terribile tempesta, un astronauta (Damon) si ritrova da solo sul pianeta Marte.
Dovrà cercare di sopravvivere coi pochi mezzi di cui dispone, in attesa che la Nasa organizzi una nuova spedizione per andare a recuperarlo.

Spazio, astronavi, Jessica Chastain, Matt Damon disperso in un pianeta lontano...
Calma, calma: nonostante tutte queste cose in comune, non si tratta di uno spin-off di Interstellar, il capolavoro cosmo-filosofico diretto da Christopher Nolan (quello di Memento, Inception e della trilogia di Batman con Christian Bale).

Ridley Scott - che di fantascienza se ne intende, avendo diretto Alien e Blade Runner - è stato molto chiaro fin da subito: se il film con Matthew McConaughey, pur fisicamente abbastanza accurato, poteva permettersi qualche forzatura scientifica, The Martian-Sopravvissuto avrebbe dovuto essere il più credibile possibile.

Il regista ha lavorato con tecnici e consulenti della NASA per ogni aspetto della pellicola, curandone ogni dettaglio e assicurandosi che la storia - benché inventata - risultasse non solo verosimile, ma realistica.
Siamo quindi molto lontani dall'epica fantastica di Star Wars e dintorni, dalle baracconate trash stile Iron Sky, ma anche dai suoi precedenti lavori sci-fi.

Le sfide che Scott si è trovato ad affrontare non erano delle più semplici: parlare di scienza senza risultare noioso, incentrare la trama principalmente su un solo personaggio sperduto in un pianeta dove non c'è nulla, riguadagnare pubblico dopo troppi anni di flop commerciali.

Questa volta ha fatto centro.
Nonostante l'argomento, The Martian ha un buon ritmo e riesce a stemperare con riuscitissimi - e divertenti - momenti di alleggerimento un tema di per sé piuttosto angoscioso: il dramma di un uomo abbandonato da tutti a parecchi milioni di chilometri di distanza dalla salvezza.

Certo, il tono è più leggero di Interstellar - più malinconico ed emotivamente coinvolgente - e mancano le ambiziose allegorie che rischiavano di far ingolfare l'opera di Nolan: il film di Scott risulta meno impegnativo da seguire (non solo perché dura una mezz'oretta di meno) e più intrattenente.

Merito di una regia esperta e scafata, di una sceneggiatura molto brillante, di effetti speciali efficaci e non invadenti e di un cast davvero azzeccato.

Beh, di Jessica Chastain i nostri lettori sanno già che è una nostra pupilla (fatevi un'idea guardando qui): di un'attrice così brava non smetteremo mai di fare le lodi.

Matt Damon offre un'interpretazione convincente e riesce a reggere il peso di un personaggio che compare praticamente da solo per quasi tutta la durata del film.
È simpatico e il pubblico trepida e patteggia per lui, proprio come in Will Hunting-Genio Ribelle.

Chiwetel Ejiofor lo avevamo già apprezzato in 12 Anni Schiavo, ma qui compare troppo poco. Peccato.

Jeff Daniels riscatta con un ruolo serio il disastroso Scemo & + Scemo 2, mentre Donald Glover della serie Tv Community ruba il ruolo di comprimario "comico" alla solitamente pimpante Kristen Wiig, prossima protagonista del controverso reboot in chiave femminile di Ghostbuster.

Bene anche gli altri: il caratterista Michael Peña, la Kate Mara di House of Cards, la biondina canadese Mackenzie Davies, il Sebastian Stan già Soldato d'Inverno in Captain America: Civil War e il popolare Sean Bean.

Alla fine i risultati hanno confermato la pellicola come una delle più riuscite della stagione: grande successo al botteghino, critiche positive, 2 Golden Globe e 7 nomination agli Oscar 2016 (miglior film, Matt Damon come attore protagonista, sceneggiatura non originale, scenografia, sonoro, montaggio sonoro, effetti speciali) - sebbene poi alla fine non abbia ricevuto alcuna statuetta.

E un ritorno in grande stile del buon Ridley, che potrebbe sfatare il detto popolare "Né di Venere né di Marte non si arriva né si parte".
Chissà che proprio dal Pianeta Rosso non inizi invece un altro periodo ricco di soddisfazioni e successi...




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