venerdì 6 gennaio 2012

GLI INEDITI: OUTRAGE, TRADIMENTO CHIAMA SANGUE

(clicca sulla locandina per vedere il trailer)


Giappone, 2010
109'
Regista: Takeshi Kitano.
Interpreti: Takeshi Kitano, Kippei Shiina, Ryo Kase.

E’ ancora inedito in Italia Outrage, opus n. 15 di Takeshi Kitano, personaggio noto ai più per essere il creatore del programma televisivo di successo Takeshi’s Castle, ma celebre anche presso i cinefili come interprete e regista di capolavori come Sonatine, Hana-Bi (Fiori di Fuoco) e Brother, che rappresentano in modo crudo il violento mondo degli yakuza (i mafiosi giapponesi).

Anche Outrage si inserisce in questo filone ed è un racconto corale di potenti come di piccoli boss impegnati in continui tradimenti, doppi (ma anche tripli, quadrupli…) giochi, vendette, oscure manovre per accrescere la propria influenza e il proprio potere.
Il tutto condito con dita mozzate (gli yakuza, tradizionalmente, dimostrano il proprio pentimento con l’amputazione del dito mignolo), uccisioni truculente, torture, scatti di violenza improvvisi.

Consiglio: chi ancora deve accostarsi al cinema del maestro nipponico non inizi con questa pellicola, che è solo un parziale ritorno allo yakuza-movie - che tanto lo ha reso celebre al di fuori della propria patria - dopo un periodo di introspezione personale ( Takeshi’s, Glory to the Filmmaker! e Achille e la Tartaruga sono riflessioni ironiche, autoironiche, surreali ma impietose sul mestiere di artista, rivolte più a se stesso che al pubblico).
Parziale in quanto, rispetto ai suoi film più famosi, manca qualcosa. Non i leitmotiv del genere, no.

Sonatine, Hana-Bi e Brother non sono solamente una sequela di ammazzamenti e di scene truculente, ma il frutto di una visione disincantata del mondo.
I protagonisti sono in balia di un mare di violenza dal quale non riescono a salvarsi: non bastano l’amore, l’amicizia, la sensibilità per liberarsi da un destino tragico già segnato e ineluttabile; e, infatti, per Kitano gli uomini non sono altro che burattini nelle mani del fato (lo ha espresso chiaramente in Dolls).
Non vi è trascendenza, nell’opera del regista, bensì un materialismo spietato, un pessimismo che è più fatalità che cinismo.

Ma Outrage è cinico. Cinico in quanto la storia sembra un mero pretesto per una serie di scene ad effetto: non c’è alcuna Weltanschauung (visione del mondo) nel sottofondo, ma solo la volontà di riconquistare il pubblico dopo il fiasco commerciale delle ultime pellicole, come ha affermato in diverse interviste lo stesso Kitano, che ha altresì dichiarato di aver pensato prima al modo in cui dovevano morire i vari personaggi e successivamente alla trama.

Che delusione. La triste sensazione è che il regista, un tempo considerato una delle personalità più eclettiche e originali del cinema, sia nel pieno di una lunga crisi creativa.

Nel 2012 è prevista l'uscita della nuova opera di Beat Takeshi (come ama farsi chiamare; è lo pseudonimo che utilizzava quando faceva il cabarettista), Outrage 2.
Speriamo bene…

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