lunedì 11 febbraio 2019

OSCAR 2019. NOMINATION, DOCUMENTARI E CORTOMETRAGGI

Dall'alto: una scena da Minding the Gap; lo scalatore Alex Honnold alle prese con El Capitan (Free Solo); l'attore che interpreta il vero protagonista di Black Sheep; il fagottino cinese Bao nell'omonimo corto Pixar.


Il tradizionale Speciale di CINEMA A BOMBA! dedicato agli Oscar ha inizio!

Ad aprire le danze sono, come al solito, le categorie più snobbate dall'Academy: quelle dei documentari e dei cortometraggi, modi di fare cinema che, ormai già lo sapete, noi invece apprezziamo molto e cerchiamo, nel nostro piccolo, di valorizzare.

Quest'anno non c'è un catalizzatore dell'attenzione come il Kobe Bryant dell'anno scorso che, con la vittoria di Dear Basketball tra i corti di animazione, ha aggiunto un altro successo in una vita di per sé già ricca di soddisfazioni e trionfi.

Ci sono, tuttavia, opere molto interessanti.

Tra queste segnaliamo, rimanendo in tema per così dire sportivo, Free Solo, documentario che racconta l'arrampicata senza funi dello scalatore Alex Honnold alla durissima e celeberrima parete dello Yosemite National Park detta El Capitan (vi ricordate di costui? Era uno dei protagonisti di Valley Uprising).

Nella categoria se la dovrà vedere con l'acclamato Minding The Gap (che ha seguito per 12 anni la vita di alcuni giovani - tra i quali il regista stesso - di una cittadina dell'Illinois uniti dall'amore per lo skate nel passaggio dall'adolescenza all'età adulta), Hale County This Morning, This Evening (lirico ritratto della comunità nera di Hale County, Alabama), il duro Of Fathers and Sons (che testimonia la vita quotidiana all'interno di una famiglia di estremisti islamici in Siria), RBG (che narra la vita di Ruth Bader Ginsburg, iconica giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, nonché paladina dei diritti delle donne).

In caso di vittoria, farà discutere (soprattutto in Italia) il cortometraggio documentario di strettissima attualità Lifeboat su un gruppo di volontari della ONG tedesca Sea Watch che soccorre i migranti al largo della Libia. Aspettiamo eventuali reazioni del Ministro dell'Interno Salvini...

Gli altri contendenti sono Black Sheep (storia di un ragazzino inglese di colore che cerca di adattarsi in un ambiente molto razzista e discriminatorio), A Night at the Garden (che, recuperato materiale d'archivio poco conosciuto, testimonia una pagina di storia completamente rimossa: un imponente raduno al Madison Square Garden nel 1939 di simpatizzanti nazisti, riunitisi colà per festeggiare l'avvento del regime hitleriano), End Game (su un gruppo di medici che si occupano di malati terminali), Period. End of Sentence. (su come l'introduzione di una macchina che fabbrica assorbenti igienici sterili ha rivoluzionato la vita delle donne di un villaggio indiano, dove il ciclo è considerato ancora una cosa di cui vergognarsi).

Tra i cortometraggi ha fatto parlare di sé Detainment: tratto da una storia vera, racconta di due ragazzini inglesi accusati dell'omicidio di un bambino piccolo.
La madre della vittima si è opposta veementemente al film, ma questo è stato selezionato lo stesso nella cinquina per l'Oscar.
Una sua affermazione potrebbe mettere in imbarazzo l'Academy.

Meno controversi gli altri candidati: Skin (che vede al centro un bambino nato e cresciuto in una famiglia di suprematisti bianchi), Madre (che parla di una telefonata che diventa drammatica), Marguerite (storia di amicizia tra un'anziana e la sua badante), Fauve (nel quale la sfida tra due ragazzini si trasforma in tragedia).

I cortometraggi animati hanno sempre una certezza: la presenza di corti Pixar.

Il fatto che queste opere siano spesso divertenti e allo stesso tempo profonde e non banali e che siano molto popolari (la casa di produzione usa presentarle prima della proiezione dei suoi lungometraggi) fa in modo che la categoria abbia una certa visibilità e riesca a suscitare un certo interesse: non è un caso che esse si presentino sempre come favorite della vigilia.

Quest'anno tocca a Bao, che racconta la vita di un fagottino al vapore cinese che prende vita e che tratta della sindrome dell'abbandono.

Ma occhio a non sottovalutare One Small Step (su una ragazzina che vuole diventare astronauta), Late Afternoon (su una donna che soffre di perdita della memoria), Weekends (che narra di un ragazzino che si divide tra i genitori separati), Animal Behaviour (su seduta di gruppo tra animali stressati).

Insomma, vi invitiamo a conoscere questi 20 candidati all'Oscar: date un'occhiata ai link qui sotto - potrete trovare anche opere complete!

Vi garantiamo che parlare anche di queste categorie poco note aiuta a far colpo su amici e ragazze/i.






MIGLIOR DOCUMENTARIO
Free Solo, regia di Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi
Hale County This Morning, This Evening, regia di RaMell Ross
Minding the Gap, regia di Bing Liu
Of Fathers and Sons, regia di Talal Derki
RBG, regia di Betsy West e Julie Cohen

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Black Sheep, regia di Ed Perkins
End Game, regia di Rob Epstein e Jeffrey Friedman
Lifeboat, regia di Skye Fitzgerald
A Night at the Garden, regia di Marshall Curry
Period. End of Sentence., regia di Rayka Zehtabchi

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Detainment, regia di Vincent Lambe
Fauve, regia di Jeremy Comte
Marguerite, regia di Marianne Farley
Madre, regia di Rodrigo Sorogoyen
Skin, regia di Guy Nattiv

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'ANIMAZIONE
Animal Behaviour>, regia di Alison Snowden, David Fine
Bao, regia di Domee Shi
Late Afternoon, regia di Louise Bagnall
One Small Step, regia di Andrew Chesworth e Bobby Pontillas
Weekends, regia di Trevor Jimenez




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