(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA, 2019
105'
Regia: Kevin Smith
Interpreti: Kevin Smith, Jason Mewes, Harley-Quinn Smith, Jason Lee, Brian O'Halloran, Shannon Elizabeth, Rosario Dawson, Joey Lauren Adams, Jennifer Schwalbach Smith, Justin Long, Joe Manganiello, Donnell Rawlings, Chris Wood, Method Man, Redman, Ralph Garman, Melissa Benoist, Val Kilmer, Jason Biggs, James Van Der Beek, Tommy Chong, Chris Hemsworth, Ben Affleck, Matt Damon, Stan Lee (non accreditato).
Il loquace Jay (Mewes) e il taciturno Silent Bob (K. Smith) vengono arrestati per spaccio davanti al Quick Stop, l'emporio fuori dal quale praticamente vivono.
Durante il processo per direttissima scoprono che a Hollywood il regista Kevin Smith (lo stesso K. Smith, ovviamente) sta girando il reboot di una pellicola ispirata a loro.
Il duo parte per Los Angeles con l'obiettivo di fermare le riprese del film, ma lungo il tragitto incontra svariati personaggi, tra cui Millennium (H.Q. Smith), figlia adolescente di Jay che questi non sapeva di avere...
Per chi non lo sapesse, Kevin Smith è stato - insieme a Quentin Tarantino, Robert Rodríguez e Richard Linklater - uno dei cineasti di maggior impatto nel cinema indipendente degli anni 90.
La sua parabola è stata tipicamente hollywoodiana: il successo da un giorno all'altro (prima dell'acclamato esordio con Clerks era un semplice commesso), la crisi personale che gli ha quasi rovinato la carriera (vedi Red State e dintorni), infine la lenta rinascita.
Fumettista (ha scritto ad esempio per DareDevil e Green Arrow), stand-up comedian, critico cinematografico, podcaster indefesso, opinionista onnivoro e instancabile presenzialista, negli ultimi 2 anni il nostro è pure sopravvissuto a un infarto che lo ha quasi ucciso, è diventato vegano ed è dimagrito considerevolmente.
La brutta esperienza deve avergli acceso una lampadina: la vita è breve, meglio passarla facendo ciò che amo, è il momento di ridare vita ai personaggi che mi hanno reso famoso (e che i fan richiedono a gran voce).
Ecco allora il settimo capitolo dell'Askewniverse (l'universo interconnesso dei film con Jay e Silent Bob), a 13 anni di distanza dal precedente (Clerks II) e a 25 anni dal primo (Clerks).
La rentrée dei due spacciatori filosofi era stata anticipata dalle fugaci apparizioni in un episodio di The Flash e nel videoclip I'm Upset, ma il loro vero ritorno è questo, una sorta di rifacimento aggiornato di Jay & Silent Bob Strike Back, quinto capitolo della serie uscito nel 2001.
E il concetto di reboot è uno dei tormentoni della pellicola, che non lesina frecciate né a se stessa né all'industria di Hollywood, così cronicamente a corto di idee da dover ricorrere spesso e volentieri al riciclo (la differenza tra reboot e remake viene spiegata bene e in modo assai divertente dall'ex skater Jason Lee in una delle scene migliori).
Il film - inedito nella sale italiane, ma reperibile in home video - sfoggia il consueto umorismo crudo di Kevin Smith, ma concede qualche momento genuinamente esilarante e almeno una sequenza che non è eccessivo definire commovente (il monologo del 2 volte premio Oscar Ben "Batman" Affleck sulla paternità).
Peccato solo che più che con una trama, qui si abbia a che fare semmai con una sequela di sketch studiata per veicolare diverse comparsate eccellenti, alcune francamente gratuite (quelle di Matt Damon e Chris Hemsworth, ad esempio).
Eppure l'abbondanza di cammei è, paradossalmente, uno dei punti di forza della pellicola: scovarli tutti è una delizia per gli appassionati del regista e un ilare svago per il cinefilo medio.
Ci sono: Brian O'Halloran da Clerks e Clerks II, Jason Lee da Mallrats, Ben Affleck e Joey Lauren Adams da In Cerca di Amy, Matt Damon da Dogma, Shannon Elizabeth da Jay & Silent Bob Strike Back.
Ma anche: Donnell Rawlings e Ralph Garman di Hollyweed, Melissa Benoist e Chris Wood di Supergirl, Harley-Quinn Smith e Jennifer Schwalbach Smith (figlia e moglie del regista) di Yoga Hosers.
In più, compaiono: Tommy Chong (metà del duo Cheech & Chong), Joe Manganiello (Deathstroke in Justice League), Val Kilmer (Batman Forever, Twixt), Chris "Thor" Hemsworth e infine il compianto Stan Lee.
Proprio "The Man", già protagonista per Kev del bellissimo cortometraggio Cameo School, appare brevemente durante i titoli di coda, ed è uno dei momenti più spassosi e accorati del film.
Tra ripetute - e un po' compiaciute - autocitazioni e ammiccamenti più o meno diretti (la trasformazione di Silent Bob in Iron Bob nel climax è un chiaro e affettuoso omaggio ad Iron Man), Jay & Silent Bob Reboot ha il grande merito di non prendersi sul serio: è un divertissement senza pretese, un ideale abbraccio ai fan di stretta osservanza.
Il saluto pare un addio, tutto alla fine odora di capitolo conclusivo, ma forse non sarà così.
Clerks 3 e Mallrats 2, prima annunciati e poi cancellati, sembrano essere di nuovo in cantiere.
Per tacere di Moose Jaws ("Come Lo Squalo, ma con un alce", lo ha descritto il regista), commedia-horror che dovrebbe far collidere l'universo di Jay e Silent Bob con quello di Yoga Hosers.
Il mondo del cinema geek è avvertito: i personaggi creati da Kevin Smith non sono ancora pronti per la pensione.
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