I CLASSICI: E.T.-L'EXTRATERRESTRE, IL MESSIA VENUTO DALLO SPAZIO?
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA, 1982
114'
Regia: Steven Spielberg
Interpreti: Henry Thomas, Dee Wallace, Peter Coyote, Robert MacNaughton, Drew Barrymore, Erika Eleniak.
Los Angeles. Un'astronave aliena di passaggio sulla Terra è costretta a fuggire in fretta e furia lasciando sul campo il piccolo E.T.
Questi si rifugia in una casa dove vivono una madre separata (Wallace) con 3 figli.
Qui l'extraterrestre fa amicizia col giovane Elliot (Thomas), figlio di mezzo della famiglia.
Il bambino cerca di tenere nascosto il nuovo amico, ma scienziati e uomini del governo sono sulle tracce del clandestino...
Uno dei film più riconoscibili di Spielberg.
Uno degli incassi più clamorosi mai registati.
In breve, una delle opere più memorabili della storia del cinema.
La storia - parzialmente autobiografica, ma firmata dalla sceneggiatrice Melissa Mathison (la prima moglie di Harrison Ford, il quale compariva nei panni del preside della scuola in una scena poi tagliata) - presenta molti dei τòποι di Mastro Steven: il padre assente, il bambino un po' emarginato, la necessità di comprendersi con esseri (persone) anche molto distanti da noi, la dimensione fiabesca.
Alcuni critici ne hanno dato anche una lettura cristologica: scelta insolita per un ebreo come il regista, che infatti ha sempre rifiutato questa teoria.
Tuttavia le analogie, così come in altre pellicole coeve come Dune e RoboCop, si potrebbero trovare (con un po' di fantasia): E.T. come Messia venuto da un altro mondo, messaggero pacifico tra gli uomini che si "sacrifica" e "risorge", rappresentante di un bene universale e assoluto.
Al di là delle interpretazioni più o meno arrischiate, il film è esemplare in termini anche puramente tecnici: musiche (composte dal solito John Williams) ed effetti speciali vinsero complessivamente 4 Oscar, uno dei quali andò al leggendario artista italiano Carlo Rambaldi, con cui Steven aveva già lavorato in Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e a cui si deve qui il pupazzo mobile di E.T.
Girato in larga parte ad altezza di bambino (o di piccolo alieno), a tratti in soggettiva e spesso con le teste degli adulti fuori campo (espediente registico geniale), il lungometraggio ha diversi episodi iconici: il protagonista che indica la finestra col dito, la bici che prende il volo e si staglia sulla luna, il finale strappalacrime nella foresta.
Rivendendolo a distanza di anni si può notare come gli elementi di "pesanti" o thrilling siano bilanciati da quelli "leggeri" e comici.
Tra le sequenze più divertenti ricordiamo: le gag di E.T. tramortito dalla porta del frigo o svenuto per colpa del flash della polaroid (senza che la mamma se ne accorga mai); la scena di Halloween in cui l'alieno incontra un bimbo vestito da Yoda di Star Wars e sembra riconoscerlo (Lucas ricambierà l'omaggio facendo comparire il piccolo extraterrestre tra i banchi del Senato ne La Minaccia Fantasma); il protagonista che cade nella vasca da bagno.
Estremamente influente (la serie Stranger Things lo ha "saccheggiato" in lungo e in largo) e adatto ad ogni età o quasi, E.T.-L'Extraterrestre è un capolavoro da riscoprire, una delle gemme più preziose di quel tesoro del cinema che è Steven Spielberg.
Etichette: Barrymore, Dee Wallace, Dune, E.T., Harrison Ford, I CLASSICI, John Williams, La Minaccia Fantasma, Lucas, Rambaldi, Robocop (1987), Spielberg, Star Wars, Steven Spielberg, Stranger Things
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