UN COLPO DI FORTUNA, CASO DOLCE CASO
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
Francia/Regno Unito, 2023
93'
Regia: Woody Allen
Interpreti: Lou de Laâge, Melvil Poupaud, Niels Schneider, Valérie Lemercier.
Fanny risiede nella Parigi bene col marito Jean e ha una vita apparentemente perfetta, ma quando incontra per caso l'ex compagno di scuola Alain qualcosa inizia a incrinarsi.
Jean, in superficie rispettabile, è in realtà un affarista senza scrupoli, e pian piano si insospettisce del comportamento della moglie...
La cosa bella dei cinema all'aperto, oltre al fatto di godere la visione di un film in un ambiente naturalmente aerato, è la possibilità di recuperare opere già uscite nelle sale che per qualche ragione ci si era persi.
È il nostro caso, avendo recentemente potuto vedere sul grande schermo l'ultima fatica firmata Woody Allen.
Scriviamo ultima non a caso: quella che vi stiamo recensendo è la pellicola numero 50 nella lunga carriera dell'autore di Manhattan, e potrebbe essere quella conclusiva, sia per questioni meramente anagrafiche (Woody ha quasi 89 anni) sia per il boicottaggio che sta subendo in patria per colpa di vecchie accuse di molestie riaffiorate di recente (per la cronaca: ai tempi 2 commissioni di inchiesta, indipendenti tra loro, lo assolsero).
Questo ostruzionismo delle case di produzione e distribuzione ha portato il cineasta a girare per la prima volta in lingua francese e con un cast interalmente transalpino.
È il principale elemento di novità di questo film, che per il resto è "alleniano" al 100% ed è ambientato in una città che il regista conosce bene: Parigi, ovviamente.
Woody aveva già ambientato alcune precedenti pellicole nella città dell'amore, non ultima quella Midnight in Paris che molti ritengono - non a torto - l'ultimo suo grande opus.
Beh, che sia un caso o no, Un Colpo di Fortuna è il miglior Allen da quel film a questa parte.
E proprio il tema della casualità e della fortuna (intesa in senso latino, cioè neutro), da sempre uno dei principali topoi del regista, è qui predominante.
Così come quello del "dostoevskiano" delitto e castigo, già precedentemente esplorato in Crimini e Misfatti e Match Point.
Con quei due longometraggi questo condivide la struttura thriller e la riflessione - etica, prima ancora che penale - sulla punibilità dell'omicidio.
Ma qui il tono è più leggero, quasi da commedia brillante, al punto che nell'inaspettata scena finale - che ovviamente non sveliamo - ci è scappata perfino una risata.
Bella la fotografia del grande Vittorio Storaro (Apocalypse Now, Dick Tracy), negli ultimi anni vero e proprio uomo di fiducia di Allen, che infonde di colori caldi la capitale francese al punto che a tratti essa sembra la New York autunnale che il regista ha spesso immortalato nelle sue opere più famose.
In un cast di sconosciuti (per noi) tutti molto bravi, si fa notare la protagonista Lou de Laâge, una specie di incrocio tra Léa Seydoux e una giovane Diane Keaton.
Ma le sequenze migliori sono affidate a Valérie Lemercier (la madre), di cui traspare un talento sotteraneamente umoristico.
Accolto bene a Venezia 2023, dopo che Cannes lo aveva snobisticamente rifiutato (sempre per le accuse di cui sopra), Coup de Chance sarà forse il canto del cigno di questo cineasta dall'aspetto buffo o forse no.
Ma, fermandosi un attimo e ripercorrendo a memoria la sua filmografia, dagli anni 60 ad oggi, una cosa possiamo affermare: il successo di Woody Allen non è stato... un colpo di fortuna.
Etichette: Apocalypse Now, Cannes 2023, Coupe de Chance, de Laâge, Diane Keaton, Dick Tracy, Magic in the Moonlight, Manhattan, Match Point, Midnight in Paris, Seydoux, Un Colpo di Fortuna, Venezia 2023, Woody Allen
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