mercoledì 14 maggio 2014

CANNES 2014. I FILM IN E FUORI CONCORSO

Dall'alto: la principesca Nicole Kidman in Grace di Monaco; la divina Jessica Chastain e James McAvoy in The Disappearance of Eleanor Rigby; il regista premio Oscar Michel Hazanavicius sul set di The Search; Tommy Lee Jones e Hilary Swank in una scena di The Homesman


E alla fine Cannes 2014 è iniziato.
Come abbiamo visto nel post precedente, di sorprese non ce ne sono molte. Anzi.

I favoriti sono sempre gli stessi: David Cronenberg, i soliti fratelli Dardenne (che, come i fratelli Coen, un premio a Cannes lo prendono sempre), Ken Loach, Mike Leigh. Solo il primo non ha ancora vinto la Palma d'Oro.
I due belgi, invece, hanno già trionfato due volte; non è mai successo, però, che qualcuno ci riuscisse per tre volte.

Gli outsider? Jean-Luc Godard (al Festival non ha mai raccolto nulla: un omaggio all'anziano maestro della Nouvelle Vague in vista?), Xavier Dolan (ha 25 anni ed è gay: la Giuria deciderà di incoraggiarlo e far accendere su di lui le luci della ribalta internazionale?), Olivier Assayas (è pur sempre un ex critico della prestigiosa rivista cinematografica Cahiers du Cinéma...).

Poche possibilità sulla carta per Alice Rohrwacher, unica rappresentante italiana in concorso. Però l'anno scorso c'era La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, non premiato ma poi vincitore dell'Oscar per il Miglior Film Straniero...
E chissà che dopo i fasti hollywoodiani (agli Oscar 2012 trionfo personale e per il suo The Artist) non si riconfermi l'attesissimo Michel Hazanavicius: tre anni fa aveva dovuto vedersela nientepopodimeno che con lo splendido The Tree of Life di Terrence Malick (Palma d'Oro) e con Drive di Nicolas Winding Refn (Prix de la mise en scène, cioè premio per la migliore regia).

Non moltissime neppure le chance dei due film Made in USA: la Croisette servirà soprattutto come trampolino di lancio verso gli Oscar per Foxcatcher di Bennett Miller (tratto da una storia vera) e il western Homesman di Tommy Lee Jones, con cast di tutto rispetto: da una parte Steve Carell (in un insolito ruolo drammatico; ma era prevedibile che prima o poi succedesse anche per il protagonista di 40 Anni Vergine, Un'Impresa da Dio, Agente Smart-Casino Totale e Notte Folle a Manhattan), il lanciatissimo Channing Tatum e l'eclettico Mark Ruffalo; dall'altra le plurioscarizzate Hilary Swank e Meryl Streep.

Le due fuoriclasse, qui in Francia, si dovranno confrontare però con bravissime e agguerritissime colleghe: Juliette Binoche, Bérénice Bejo (però già premiata l'anno scorso), Marion Cotillard, Julianne Moore, Annette Bening, Rosario Dawson, Vanessa Redgrave, la nostra Monica Bellucci.

E ora ecco a voi il programma della 67a edizione del Festival di Cannes!


CONCORSO
Clouds of Sils Maria (Sils Maria) di Olivier Assayas (Germania, Francia, Svizzera), con Juliette Binoche, Kristen Stewart, Chloë Grace Moretz.
Saint Laurent di Bertrand Bonello (Francia), con Gaspard Ulliel, Léa Seydoux, Louis Garrel.
Winter Sleep (Kis Uykusu) di Nuri Bilge Ceylan (Turchia, Germania, Francia).
Maps to the Stars di David Cronenberg (Canada, USA), con Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack, Sarah Gadon, Robert Pattinson, Olivia Williams, Carrie Fisher.
Two Days, One Night (Deux jours, une nuit) di Jean-Pierre Dardenne e Luc Dardenne (Belgio, Italia, Francia), con Marion Cotillard.
Mommy di Xavier Dolan (Canada).
The Captive di Atom Egoyan (Canada), con Ryan Reynolds, Scott Speedman, Rosario Dawson.
Goodbye to Language (Adieu au Langage) di Jean-Luc Godard (Svizzera).
The Search di Michel Hazanavicius (Francia), con Annette Bening, Bérénice Bejo.
The Homesman di Tommy Lee Jones (USA), con Tommy Lee Jones, Hilary Swank, Hailee Steinfeld, Meryl Streep.
Still the Water (Futatsume No Mado) di Naomi Kawase (Giappone).
Mr. Turner di Mike Leigh (Regno Unito), con Timothy Spall.
Jimmy's Hall di Ken Loach (Regno Unito, Irlanda, Francia).
Foxcatcher di Bennett Miller (USA), con Channing Tatum, Mark Ruffalo, Steve Carell, Sienna Miller, Vanessa Redgrave.
Le meraviglie di Alice Rohrwacher (Italia/Francia), con Monica Bellucci, Alba Rohrwacher.
Timbuktu di Abderrahmane Sissako (Francia).
Wild Tales (Relatos salvajes) di Damián Szifrón (Argentina), con Ricardo Darín.
Leviathan di Andrey Zvyagintsev (Russia).


Nelle altre sezioni, segnaliamo due opere ad alto tasso di glamour - grazie anche alle due splendide e bravissime protagoniste: Grace di Monaco, cioè il discusso biopic su Grace Kelly (interpretata da Nicole Kidman) che aprirà la kermesse, osteggiato dalla famiglia della principessa; e The Disappearance of Eleanor Rigby, sperimentale opera prima (in realtà già presentata a Toronto qualche mese fa in versione non definitiva) che racconta una relazione sentimentale dal punto di vista di lui e di lei, con protagonista la nostra pupilla Jessica Chastain.

Da notare la presenza di tre lungometraggi diretti da altrettanti attori passati dietro alla macchina da presa: Ryan Gosling, Mathieu Amalric (entrambi all'esordio) e Asia Argento.

Qui di seguito, comunque, riportiamo i film che secondo noi sono più interessanti.


Grace di Monaco (Grace of Monaco) di Olivier Dahan (Francia / USA / Belgio / Italia), con Nicole Kidman, Tim Roth, Frank Langella. - Film d'apertura [Fuori concorso]
The Rover di David Michôd (USA / Australia), con Guy Pearce, Robert Pattinson. [Fuori concorso]
Dragon Trainer 2 di Dean Deblois (USA) [Fuori concorso]
L'Homme que l'on aimait trop di André Téchiné (Francia), con Catherine Deneuve, Guillaume Canet (Fuori concorso)
La chambre bleue di Mathieu Amalric (Francia), con Mathieu Amalric. [Un Certain Regard]
Incompresa di Asia Argento, con Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko. (Italia / Francia) [Un Certain Regard]
The Disappearance of Eleanor Rigby di Ned Benson (USA), con Jessica Chastain, James McAvoy, Viola Davis, William Hurt, Isabelle Huppert. [Un Certain Regard]
Lost River di Ryan Gosling (USA), con Christina Heindricks, Saoirse Ronan, Eva Mendes. [Un Certain Regard]
Amour fou di Jessica Hausner (Austria). [Un Certain Regard]
Coming Home di Zhang Yimou (Cina), con Gong Li [Un Certain Regard]
Queen and Country di John Boorman (Irlanda/GB). (Quinzaine des Réalisateurs)

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