domenica 25 maggio 2014

CANNES 2014. IL FESTIVAL DELLE DONNE (O QUASI)

Dall'alto: la splendida Julianne Moore, miglior attrice per Maps to the Stars; il regista americano Bennett Miller (secondo da destra) coi protagonisti del suo Foxcatcher; Alba Rohrwacher con il Gran Prix vinto per Le Meraviglie.


Chiusasi la 67a edizione del Festival di Cannes, è tempo di fare qualche considerazione a mente fredda.

L'ambita Palma d'Oro, come già riportato nel nostro precedente post, è andata al turco Winter Sleep (Kış Uykusu).
Un risultato non scontato, specie considerando la durata della pellicola: 3 ore un quarto che evidentemente non hanno scoraggiato la resistente giuria capitanata dalla regista neozelandese Jane Campion.

Ma le vittorie più significative sono state altre due, entrambe andate a due donne.
La rossa Julianne Moore ha conquistato a furor di popolo il premio come miglior attrice, dando lustro al discusso Maps to the Stars del maestro canadese David Cronenberg e dimostrando al mondo che a più di 50 anni si può essere ancora da 10 e lode (in termini recitativi e non solo...).
La mora Alba Rohrwacher era partita in sordina col suo Le Meraviglie (unico film italiano in concorso), ma poco alla volta ha convinto tutti gli addetti ai lavori e si è portata a casa il prestigioso Gran Prix della Giuria: niente male!

In mezzo è riuscito a infilarsi l'autore indie Bennett Miller, eletto miglior regista con Foxcatcher, opera per la quale era lecito aspettarsi anche il premio per il miglior attore.
I giurati hanno preferito il britannico Timothy Spall al grande comico italoamericano Steve Carell (vero nome: Caroselli), ma di quest'ultimo - e di Miller stesso - sentiremo molto probabilmente parlare ancora in vista dei prossimi Oscar.

Furbetta la scelta di assegnare il Premio della Giuria a Jean-Luc Godard (unico francese nel palmarès) e a Xavier Dolan (pur se un po' deluso - si aspettava il premio più prestigioso - il vero protagonista della cerimonia di premiazione), rispettivamente il più anziano e il più giovane cineasta in concorso.
Ma in questo post avevamo pronosticato un qualche riconoscimento per i due.
Bravi, eh?

Tra le personalità rimaste a bocca asciutta, le delusioni maggiori sono state subite sicuramente da Michel Hazanavicius e Jessica Chastain.
Il cineasta francese pare in difficoltà nel replicare all'eclatante trionfo degli Oscar 2012, quando stravinse col bellissimo The Artist.
La superdiva di The Tree of Life e Zero Dark Thirty, nella doppia veste di protagonista e produttrice, ha invece tentato di promuovere l'innovativo The Disappearance of Eleanor Rigby nella sezione Un Certain Regard, ma invano.
Provaci ancora, Jessica!

A lasciare la Riviera francese a mani vuote sono stati anche gli strafavoriti della vigilia, i fratelli Dardenne - che non sono riusciti a diventare i fratelli Coen europei (al duo d'oltreoceano un premio a Cannes non è mai stato negato) - e il buon vecchio Tommy Lee Jones, che pure aveva convinto col suo western atipico.
Non piangete però per loro: sapranno rifarsi.

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