domenica 4 gennaio 2015

AMERICAN SNIPER, LA VOCAZIONE DEL MODERNO CROCIATO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2014
132'
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Bradley Cooper, Sienna Miller, Luke Grimes, Kyle Gallner, Sam Jaeger.


Buon 2015, cari lettori di CINEMA A BOMBA!

Comincia un nuovo anno a tutto cinema assieme a voi e, per l'occasione, esordiamo subito con la recensione di un film uscito nelle sale pochi giorni fa: American Sniper.

Il cowboy mancato Chris Kyle, sconvolto alla notizia degli attentati terroristici in Tanzania e in Kenya del 1998, decide di dare una mano al suo Paese arruolandosi nei Navy SEAL.
Poi arriva l'11 Settembre e Kyle, diventato operativo dopo un durissimo addestramento, viene mandato in missione in Iraq, dove diventerà uno dei cecchini più letali della storia dell'esercito statunitense (160 uccisioni confermate ufficialmente, ma probabilmente più di 250).

Ritornato definitivamente agli affetti familiari, avrà difficoltà a reintegrarsi: la guerra non lo ha abbandonato.
Finale drammatico.

Per quanto riguarda i film che parlano delle guerre in Iraq e Afghanistan, Clint Eastwood adotta un punto di vista insolito rispetto ai suoi colleghi.
Ispirandosi all'autobiografia del vero Kyle, il cineasta di San Francisco racconta le vicende di un soldato che si pente non di aver ucciso delle persone, bensì di non essere riuscito a salvare i suoi compagni (ma quanti se ne sono salvati, grazie a lui!); di un soldato che non ripudia la guerra, ma che la considera inevitabile mezzo per fermare i malvagi.

Il protagonista, però, è ben lungi dall'essere il nazionalista manicheo di Lone Survivor di Peter Berg, l'adrenalino-dipendente del The Hurt Locker di Kathryn Bigelow, il tenace e coriaceo solo-contro-tutti stile Zero Dark Thirty della stessa regista o il pistolero infallibile e solitario di tanti western eastwoodiani.

Egli è semplicemente un uomo al quale il padre da bambino aveva insegnato che ci sono tre tipologie di uomini: i lupi - aggressivi e prevaricatori -, gli agnelli - pacifici e tranquilli - e i cani da pastore - che hanno il compito di proteggere gli agnelli dai lupi.
E che ha scelto, come propria vocazione, quella di difendere gli innocenti, anche a costo di sacrificare la propria vita e la propria famiglia.
Insomma, un buon Cristiano che cerca di fare il suo dovere nei confronti di Dio e della Patria. Un guerriero che combatte non per il gusto di sparare e uccidere, ma per uno scopo più alto.

Ad incarnare questo moderno Crociato, combattuto tra il dovere e l'amore per la famiglia, è Bradley Cooper.
Sono lontani i tempi di Una Notte da Leoni e il ragazzo ne ha fatto di strada, nel frattempo: a forza di prove via via più convincenti è riuscito a farsi rispettare come interprete e a raccogliere successi, apprezzamenti e due nomination consecutive ai Premi Oscar, nel 2013 (per Il lato Positivo) e 2014 (per American Hustle).
Ora sarà la volta della terza?

La sua (finora) migliore performance recitativa la offre infatti proprio in American Sniper: mai sopra le righe, non accentua nulla eppure riesce a rendere con naturalezza e credibilità i tormenti del personaggio, le sue convinzioni, il suoi stati d'animo.
Un lavoro di fino, una prova da grande attore.

Per quel che riguarda la regia, possiamo dire che il buon vecchio Clint sembra essere tornato alla forma di Million Dollar Baby e Gran Torino, le sue opere migliori dietro alla macchina da presa.

Anche la critica quasi all'unanimità ne ha tessuto le lodi - per esempio il celebre Leonard Maltin ha dichiarato: "Eastwood ha colpito in pieno con questa storia avvincente: non c'è una nota falsa né un momento sprecato"; mentre la rivista Rolling Stone ha affermato: "Eastwood fonde l'esplosione e il dolore come solo lui sa fare. Questo film ti porta via dei pezzi".

Siamo d'accordo, ma sapete secondo noi qual è stato il miglior commento al film?
Il commosso silenzio della sala affollata alla fine della proiezione.

Il Texano-dagli-occhi-di-ghiaccio-e-di-poche-parole ci ha zittito tutti.

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