mercoledì 3 giugno 2015

MICHAEL KEATON. BATMAN-IL RITORNO, TANTO VA LA GATTA AL LARDO CHE FA SQUADRA COL PINGUINO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1992
121'
Regia: Tim Burton
Interpreti: Michael Keaton, Danny DeVito, Michelle Pfeiffer, Christopher Walken, Michael Gough, Michael Murphy, Pat Hingle, Doug Jones, Paul Reubens.


Joker e i suoi sgherri sono stati sconfitti, ma per gli abitanti di Gotham City e il loro "pipistrello custode" (Keaton) sono in arrivo nuove minacce.

Un essere dall'aspetto mostruoso - il Pinguino (DeVito) - vuole prendersi la ribalta e una terribile rivincita nei confronti del mondo che lo ha rigettato ed emarginato, e crea terrore e disordini alla guida di una banda di freak che sembrano usciti da un circo.

Max Shreck (il nome è lo stesso dell'attore che ha interpretato il vampirico Conte Orlok nel capolavoro Nosferatu-Il Vampiro del 1922 diretto da Friedrich Wilhelm Murnau; ma "Schreck", in tedesco, vuol dire anche spavento), ricchissimo industriale senza scrupoli (Walken), manipola gli altri attraverso i propri soldi e potere per allargare sempre di più la propria sfera d'influenza e portare avanti i suoi piani criminosi.

Selina Kyle (Pfeiffer), segretaria impacciata e goffa, scopre i segreti del magnate, suo capo, che cerca di ammazzarla.
Sopravvissuta, trasformandosi nella sensuale e aggressiva Catwoman, cercherà la propria vendetta senza badare ai danni collaterali.

Tutti e tre - inutile dirlo - troveranno nel Cavaliere Oscuro il solo ostacolo alle loro mire, l'unico in grado di fermarli.

Batman-Il Ritorno rappresenta un unicum per Tim Burton.
Si tratta infatti dell'unico seguito che finora ha girato nella sua carriera (finora, poiché sarebbe in cantiere un Beetlejuice 2, come anticipato in questo nostro post).
Tuttavia, dal precedente film sono rimasti solo l'attore protagonista, certi personaggi di contorno (l'Alfred di Michael Gough e il Commissario Gordon di Pat Hingle), il tema musicale firmato Danny Elfman, i produttori, alcuni fugaci rimandi nella sceneggiatura (quelli sopravvissuti alla revisione condotta da Daniel Waters e Wesley Strick al copione originale di Sam Hamm) e poco altro.

È come se il cineasta californiano avesse voluto distaccarsi da un film che non sentiva totalmente suo per avventurarsi in qualcosa di diverso, che spiazzasse il pubblico.
Tentativo, questo, tutt'altro che disprezzabile; anzi, decisamente coraggioso: bissare un successo con un'opera-fotocopia è solitamente una tentazione molto forte per qualsiasi cineasta o produttore, ma Burton ha voluto percorrere la strada dell'originalità.

Piuttosto che un seguito di Batman, Batman-Il Ritorno sembra piuttosto una versione "nera" di Edward Mani di Forbice: in comune le due pellicole hanno l'atmosfera favolistica e il tema dei "diversi", oltre che buona parte dei collaboratori tecnici.

Il pubblico però è rimasto spiazzato per davvero: dopo un folgorante esordio al botteghino, questo nuovo capitolo ha portato incassi buoni ma non stellari e ha diviso nettamente gli spettatori comuni - che non lo hanno apprezzato molto - e i critici - che al contrario lo hanno preferito al predecessore.

Il nostro giudizio è un po' più sfumato.

Questo "numero 2" è cupo nelle atmosfere come nella trama quanto il precedente, ma più malinconico e pure più grottesco: Batman poteva contare sugli alleggerimenti farseschi di quel clown sulfureo e ghignante che è il Joker, mentre qui gli sgherri del boss venuto dal sottosuolo - tra i quali segnaliamo Doug Jones, mimo contorsionista che collaborerà poi con Guillermo del Toro (Hellboy, Il Labirinto del Fauno) e che comparirà anche nel bel corto Il Circo della Farfalla - sembrano più Pierrot tristi che pagliacci.

Il personaggio più emblematico è ovviamente il Pinguino, che suscita repulsione e compassione, ma non simpatia o empatia.
Basti pensare che: è stato abbandonato dai genitori perché nato deforme; è basso, grasso, puzza (ha pur sempre vissuto in una fogna ma - a differenza delle Tartarughe Ninja - non sembra aver mai mangiato una pizza); ha un caratteraccio; i suoi compagni più fidati sono pinguini (e si sa che conforto possano dare dei pinguini quando uno ha bisogno di confidarsi...); viene schifato dalle donne...
Poraccio, mai 'na gioia...

Senza contare che DeVito non ha potuto mettere in mostra la sua solita verve ironica e sarcastica e - anche a causa del pesante trucco - non ha potuto gigioneggiare quanto il collega Jack Nicholson: questi era il mattatore assoluto nel campo dei cattivi, mentre l'italo-americano ha dovuto dividere la scena con la sexy Michelle Pfeiffer - più a suo agio nei panni (aderenti) della donna-gatto che in quelli della segretaria - e con Christopher Walken - incisivo in un ruolo da diavolo faustiano.

Tre villain, però, hanno bisogno di molto spazio; e a farne le spese è stato proprio l'Uomo Pipistrello.
L'impressione, dopo aver visto la pellicola, è che alla fin fine il protagonista non compaia quanto meriterebbe: un vero peccato, perché Michael Keaton offre una prova convincente anche nelle vesti di un eroe tormentato ormai maturo e stanco.

Come dimostra per esempio la languida scena del ballo in maschera, una delle più riuscite e significative del film: Selina Kyle e Bruce Wayne vi arrivano entrambi senza travestimenti, in quanto è la loro stessa immagine pubblica la loro vera maschera.
Il ping-pong verbale tra i due trascende così il banale flirting per diventare il confronto fra due "diversi" che si somigliano più di quanto vorrebbero.

Insomma, Batman-Il Ritorno è un tentativo solo parzialmente riuscito di coniugare il cinema d'azione con quello d'autore: troppo serio e profondo per essere un prodotto d'intrattenimento; troppo grottesco e freak - e con un budget eccessivamente alto - per risultare veramente d'essai.

Comunque, con tutti i pagliacci e i pinguini sullo schermo, non ci sarebbe stata male qua e là qualche... freddura.

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