mercoledì 18 novembre 2020

BORAT-SEGUITO DI FILM CINEMA, OFFRESI FIGLIA DISPERATAMENTE

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



Regno Unito/USA, 2020
96'
Regia: Jason Woliner
Interpreti: Sacha Baron Cohen, Maria Bakalova, Rudolph Giuliani, Michael Pence, Dani Popescu, Tom Hanks


Anni dopo il suo reportage dagli USA, il giornalista kazako Borat Sagdiyev è caduto in disgrazia: il suo Paese ha attirato insulti e derisione, mettendo in imbarazzo i pezzi grossi del regime.

Il presidente del Kazakistan gli offre però un'occasione per redimersi: portare un prezioso dono a Trump o a qualcuno del suo entourage per ingraziarsi i favori degli Stati Uniti. 

All'arrivo in America, Borat scopre che sua figlia (Bakalova) si è imbucata clandestinamente. E così gli viene in mente un'idea. 


A ben 14 anni dall'uscita del primo film, è tornato Borat, con un seguito giunto a sorpresa, girato in gran segreto.

E a pochi giorni dalle elezioni presidenziali americane, che a distanza di settimane non hanno ancora un risultato definitivo - sebbene sembri certa la sconfitta di Trump e l'affermazione di Joe Biden.

Sacha Baron Cohen, dopo aver irriso l'american way of life, qui mette nel mirino il trumpismo e la risposta USA all'emergenza epidemiologica legata al Covid-19.

Il metodo è simile a quello del predecessore - una sorta di candid camera che coinvolge gente ignara, con scene montate nel contesto di una narrazione cinematografica - ma con risultati diversi.

E discontinui: sebbene le parti con gente comune risultino meno credibili e spontanee, rimangono più impresse invece quelle che vedono protagonisti loro malgrado Michael Pence e Rudolph Giuliani.

Il vicepresidente è quello che ha avuto meno problemi, essendo stato vittima di un'incursione, durante un comizio, del comico inglese vestito da Trump, con in spalla la brava e simpatica Bakalova, pronta per essergli offerta in dono.

Il servizio di sicurezza, in questo caso, è riuscito a sventare la boutade

L'ex sindaco di New York, invece, è finito nei guai.

Ha iniziato una finta intervista in una stanza d'albergo con la Bakalova nei panni della figlia di Borat, mentre questa cercava di sedurlo (pur dichiarando di essere minorenne), e l'ha continuata nella stanza da letto; qui si è sdraiato e ha cominciato a trafficare dentro i pantaloni. 

A questo punto ha fatto irruzione Baron Cohen impersonando Borat, e gli ha offerto la ragazza.

Giuliani si è poi difeso affermando di aver agito così per togliersi il microfono, ma non sono in pochi a non aver creduto a questa versione - a noi la mente è andata a un film come Bombshell.

Fatto sta che l'avvocato personale di Trump è stato sommerso dalle polemiche, proprio a pochi giorni dal voto, scatenando anche le ire del tycoon, che si è sentito attaccato, seppure indirettamente. 

Non sappiamo quanto il clamore dello scandalo abbia danneggiato The Donald, ma di certo è servito come pubblicità per il film, che è andato direttamente in streaming su Amazon Prime Video e che sta riscuotendo un ottimo successo sia di critica che di pubblico.

Qualcuno parla anche di chance di Oscar, ma sinceramente la cosa ci sembra un tantino esagerata: rispetto all'originale, questo seguito è  inferiore per mordente, ritmo, originalità e irriverenza.

Tuttavia l'aver osato contaminare farsa cinematografica e politica reale rappresenta una presa di posizione militante molto coraggiosa e sicuramente più efficace di tanti discorsi di star hollywoodiane. 

Da questo punto di vista, Borat-Seguito di Film Cinema potrebbe aprire la strada ad un nuovo e più aggressivo modo di fare satira.

Chissà se Baron Cohen tra qualche anno sarà considerato un pioniere o solo un caso isolato.

O peggio.

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