sabato 7 novembre 2020

ENOLA HOLMES, ELEMENTARE SHERLOCK!

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2020
121'
Regia: Harry Bradbeer
Con: Millie Bobby Brown, Helena Bonham Carter, Sam Claflin, Adeel Akhtar, Fiona Shaw, Henry Cavill.


1884. Le sedicenne Enola Holmes (Brown) vive serenamente in un vecchio maniero di campagna insieme alla madre femminista (Carter) e alla sparuta servitù.

Quando l'amato genitore scompare apparentemente nel nulla, riallaccia i rapporti coi fratelli maggiori che non vede da anni: l'acido Mycroft (Claflin) e il comprensivo Sherlock (Cavill).

Ma la madre, prima di fuggire, le ha lasciato degli indizi per farsi ritrovare: Enola, sfruttando la propria innata intelligenza, parte quindi alla sua ricerca...



Tratto dalla serie di romanzi The Enola Holmes Mysteries della scrittrice Nancy Springer, questo lungometraggio è l'evento Netflix del momento.

E non potrebbe essere altrimenti, data la presenza di due delle star più in vista degli ultimi anni: l'affermato Henry Cavill (alias Superman) e l'emergente Millie Bobby Brown, che tutti conoscono come Undici della serie tv di culto Stranger Things (un altro marchio Netflix, non a caso).

Proprio quest'ultima - accreditata anche come produttrice (a soli 16 anni!) - è il vero asso nella manica: porta sulle spalle l'intero film con notevole disinvoltura e creatività (è stata sua l'idea di permettere a Enola di rivolgersi direttamente agli spettatori, rompendo il cosiddetto forth wall).

Nonostante l'età ancora verde, non si dovrebbe più parlare di lei come di una "giovane promessa".
È una conferma, una realtà.



Ma Enola Holmes non è soltanto quello che si definisce un "film di attori": ammirevoli sono anche i contributi tecnici, in particolare le scenografie e gli splendidi costumi d'epoca.

Girata quasi del tutto con una steadycam (una cinepresa a spalla, più maneggevole di quelle tradizionali, usata per conferire maggiore fluidità ai piani sequenza), la pellicola scorre leggera e piacevole, benché l'intreccio risulti alla fin fine un po' subordinato ai personaggi.

Gli appassionati del'investigatore creato da Sir Arthur Conan-Doyle possono apprezzare l'accurata ricostruzione d'epoca e il susseguirsi di colpi di scena, ma potrebbero storcere il naso per l'assenza di Watson, storico braccio destro di Sherlock, e per l'insolito Lestrade "etnico" (l'attore che lo interpreta è di origine pakistana-keniota).

I fan di Harry Potter - un altro celeberrimo soggetto letterario inglese - ritrovano dal canto loro due volti noti: Helena Bonham Carter e Fiona Shaw comparivano appunto nella popolare saga cinematografica dedicata al maghetto.
Non solo: lo sceneggiatore Jack Thorne è lo stesso drammaturgo che ha scritto il discusso - e, a nostro giudizio, bellissimo - spettacolo teatrale Harry Potter e la Maledizione dell'Erede.



Agli eredi di Conan-Doyle invece il film non è piaciuto affatto, tanto che recentemente hanno fatto causa alla produzione, rea di aver rappresentato uno Sherlock Holmes fuori dai canoni.
In effetti l'ombroso, scorbutico, freddo personaggio che tutti conosciamo è qui dipinto come un uomo affabile, simpatetico, umano.

Una polemica che tuttavia ci suona sterile, dato che l'interpretazione (ottima) di Cavill non si discosta troppo da quella già poco ortodossa di Robert Downey Jr. nei due adattamenti diretti da Guy Ritchie, pur con meno idiosincrasie e un maggiore aplomb.

Enola Holmes, la cui premessa può sembrare a prima vista una variante al femminile de Il Fratello più Furbo di Sherlock Holmes di Gene Wilder, è un lungometraggio imperdibile che lascia presagire una prossima, futura serialità.

Noi ce lo auguriamo.
A patto, ovviamente, che vengano confermati Millie Bobby Brown e Henry Cavill.


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