sabato 3 febbraio 2024

I CORTI: LA MERAVIGLIOSA STORIA DI HENRY SUGAR, L'UOMO CHE VEDEVA SENZA OCCHI


(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



USA/Regno Unito, 2023
41'
Regia: Wes Anderson
Interpreti: Benedict Cumberbatch, Ben Kingsley, Ralph Fiennes, Dev Patel, Richard Ayoade, David Gant.


Lo scrittore Roald Dahl (Fiennes) racconta di come è venuto a conoscenza della straordinaria storia di Henry Sugar (Cumberbatch), uno scapolo ricco, egoista, debosciato e annoiato che scommetteva al gioco e barava con nonchalance.

Un giorno questo trovò un quadernetto appartenuto ad un medico (Patel) contenente appunti sul caso di un tal Imdad Khan (Kingsley), un indiano in grado di vedere senza utilizzare gli occhi.

Colpito da questa singolare abilità, Sugar si mise così a leggere avidamente le note per cercare di capire come riuscire ad emulare l'uomo e come poter sfruttare la cosa a proprio vantaggio.


Colori dai toni vivaci e saturi molto Anni Settanta, una cura maniacale nei dettagli, una costruzione quasi teatrale e scenica delle inquadrature, ricche di particolari e dettagli; uno stile ironico, surreale, caratterizzato da ampi campi visivi, personaggi fuori dal tempo che si muovono e agiscono come in un film muto di cent'anni fa; un tocco antiquato alla Guido Gozzano e naïf alla Henry Rousseau-il Doganiere che trasfigura in modo fiabesco anche situazioni drammatiche e malinconiche.

Non c'è dubbio che Wes Anderson sia uno dei registi più originali, innovativi e riconoscibili di Hollywood.

Chi ha visto Moonrise Kingdom e Grand Budapest Hotel generalmente non ha poi difficoltà a riconoscere la mano dello stesso autore nelle opere successive.

Come succederà sicuramente con questo cortometraggio, La meravigliosa storia di Henry Sugar, tratto proprio dall'omonimo racconto dello scrittore per l'infanzia inglese Roald Dahl e presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2023.

Anderson stuzzica il pubblico, facendo rompere ai personaggi la cosiddetta quarta parete (si dice "rompere la quarta parete" quando gli attori sono consapevoli di essere guardati e si rivolgono direttamente agli spettatori, coinvolgendoli. NDR), tra vivaci cambiamenti di scenografie, fondali, trucco.

E gioca inserendo piccoli particolari sullo sfondo, facendo passare gli attori da un personaggio all'altro e narrando una storia di redenzione a lieto fine priva stavolta persino di quelle piccole punte di malizia e "cattiveria" (quasi bonaria, se vogliamo usare un ossimoro) che si percepiscono nei suoi lavori precedenti.

In questi gradevoli 40 minuti scarsi c'è tanto Wes Anderson - e un Wes Anderson in gran forma, pieno di inventiva, creatività, voglia di stupire.

Quel bambino che fantasticava sui libri di Roald Dahl ora si diverte a fare film.


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