ULTIMO TANGO A VENEZIA
Ultimo giorno al Lido: oggi va in scena la premiazione. C'è un'atmosfera generale di sbaraccamento, con grande delusione di tutti gli addetti ai lavori.
Gli Accreditati sono quelli più abbattuti: vagano per il Movie Village col passo barcollante, lo sguardo attonito, ripetendo all'infinito gli stessi gesti. Sembrano gli zombi dei film di Romero.
Hanno vissuto il loro momento di gloria, come teorizzava Warhol, ma ora è passato. Da domani non potranno più svegliarsi all'alba per assitere alla proiezione di documentari tibetani sulla vita dei pastori di yak o lungometraggi diretti da esuli yemeniti.
Ce li immaginiamo domani sera reclusi nel proprio salotto, a guardare dvd, facendo commenti da soli e piangendo sommessamente, come i protagonisti di una nota pubblicità di viaggi in crociera.
Assistiamo anche oggi alla sfilata sul tappeto rosso: c'è la giuria (quasi al completo) capitanata da Darren Aronofsky. Vediamo David Byrne, Alba Rohrwacher e Mario Martone.
Dopo che tutti hanno terminato le foto di rito e sono ormai entrati in sala, arriva trafelato l'ultimo giurato (che in verità non riconosciamo). Gli tocca concedersi ai fotografi in solitudine, visibilmente seccato per aver saltato la foto di gruppo.
L'hanno rimasto solo, come Peppe er Pantera de I Soliti Ignoti ("M'hanno rimasto solo, 'sti quattro cornuti!").
L'attesa per la premiazione è alta e, siccome tre dei film premiati verrano riproiettati in serata, al Movie Village i botteghini vengono presi d'assalto, mentre dinnanzi alla Sala Grande un maxischermo permette di seguire la premiazione in diretta.
Alla fine, la delusione è palpabile. Le pellicole prescelte non convincono nessuno. Il Leone d'Oro al Faust di Sokurov - pellicola di incommensurabile bruttezza che abbiamo avuto modo di vedere e recensire - è la goccia.
E così non resta che bersi una delle ultime birre del bar ("Gli sgropin li abbiamo finiti, è l'ultimo giorno", ci confessa soave la fanciulla della cassa) e salutare il Lido e la 68a edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Domani si torna a casa. Que reste-t-il de nos amours?
Gli Accreditati sono quelli più abbattuti: vagano per il Movie Village col passo barcollante, lo sguardo attonito, ripetendo all'infinito gli stessi gesti. Sembrano gli zombi dei film di Romero.
Hanno vissuto il loro momento di gloria, come teorizzava Warhol, ma ora è passato. Da domani non potranno più svegliarsi all'alba per assitere alla proiezione di documentari tibetani sulla vita dei pastori di yak o lungometraggi diretti da esuli yemeniti.
Ce li immaginiamo domani sera reclusi nel proprio salotto, a guardare dvd, facendo commenti da soli e piangendo sommessamente, come i protagonisti di una nota pubblicità di viaggi in crociera.
Assistiamo anche oggi alla sfilata sul tappeto rosso: c'è la giuria (quasi al completo) capitanata da Darren Aronofsky. Vediamo David Byrne, Alba Rohrwacher e Mario Martone.
Dopo che tutti hanno terminato le foto di rito e sono ormai entrati in sala, arriva trafelato l'ultimo giurato (che in verità non riconosciamo). Gli tocca concedersi ai fotografi in solitudine, visibilmente seccato per aver saltato la foto di gruppo.
L'hanno rimasto solo, come Peppe er Pantera de I Soliti Ignoti ("M'hanno rimasto solo, 'sti quattro cornuti!").
L'attesa per la premiazione è alta e, siccome tre dei film premiati verrano riproiettati in serata, al Movie Village i botteghini vengono presi d'assalto, mentre dinnanzi alla Sala Grande un maxischermo permette di seguire la premiazione in diretta.
Alla fine, la delusione è palpabile. Le pellicole prescelte non convincono nessuno. Il Leone d'Oro al Faust di Sokurov - pellicola di incommensurabile bruttezza che abbiamo avuto modo di vedere e recensire - è la goccia.
E così non resta che bersi una delle ultime birre del bar ("Gli sgropin li abbiamo finiti, è l'ultimo giorno", ci confessa soave la fanciulla della cassa) e salutare il Lido e la 68a edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Domani si torna a casa. Que reste-t-il de nos amours?
Etichette: Darren Aronofsky, Faust, George A. Romero, I Soliti Ignoti, Sokurov, Venezia 2011
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