domenica 7 giugno 2015

MICHAEL KEATON. CRONISTI D'ASSALTO, SBATTI IL MICHAEL IN PRIMA PAGINA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1994
112'
Regia: Ron Howard
Interpreti: Michael Keaton, Glenn Close, Marisa Tomei, Robert Duvall, Randy Quaid, Jason Robards, Catherine O'Hara.


24 ore nella vita frenetica di un caporedattore di un quotidiano medio-piccolo (Keaton), alle prese con scoop mancati, scandali, fonti da trovare, inconvenienti a non finire, notizie da pubblicare prima della messa in stampa.
E come se non avesse abbastanza pensieri, anche: una moglie prossima a partorire (Tomei), i dubbi riguardo all'accettazione di un'ottima proposta di lavoro, la rivalità con una collega ambiziosa e determinata (Close)...

La terza collaborazione tra Ron Howard e Michael Keaton - dopo Night Shift-Turno di Notte del 1982 e Gung Ho del 1986 - è ancora una commedia di successo che permette al protagonista del nostro Speciale di mettere in mostra le proprie capacità recitative e dialettiche, anche grazie ad un ruolo che sembra tagliato apposta per lui: battute a raffica, scambi di dialogo velocissimi con i partner sullo schermo, tempi comici ottimi sono, d'altra parte, i suoi punti forti, perfetti per commedie brillanti come questa.

E qui, in effetti, il suo personaggio è valorizzato da uno script brioso firmato dai fratelli David e Stephen Koepp.
Il primo è uno degli sceneggiatori più richiesti e pagati di Hollywood (avete presente La Morte ti fa Bella, Carlito's Way, Jurassic Park e, successivamente alla pellicola che stiamo recensendo, Il MondoPerduto-Jurassic Park, Spider-Man, La Guerra dei Mondi, Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo?), il secondo è tuttora uno dei pezzi grossi della prestigiosa rivista Time Magazine.

Il copione descrive infatti efficacemente le dinamiche e le tensioni all'interno di una redazione giornalistica, ed è supportato da un cast di tutto rispetto che comprende i due veterani Robert Duvall e Jason Robards (quest'ultimo non accreditato), il simpatico caratterista Randy Quaid e tre attori che allora erano all'apice della propria carriera.

Michael Keaton, lo sappiamo, era reduce dai successi planetari di Beetlejuice, Batman e Batman-Il Ritorno.
Glenn Close aveva già fatto Il Grande Freddo (1983), Attrazione Fatale (1987), Le Relazioni Pericolose (1988), Il Mistero Von Bulow (1990), l'Amleto di Zeffirelli (1990), La Casa degli Spiriti (1993).
Marisa Tomei aveva appena vinto un meritatissimo Oscar come migliore attrice non protagonista per Mio Cugino Vincenzo del 1992.

I momenti migliori della pellicola sono proprio quelli in cui il nostro interagisce con le due colleghe: la Tomei è come al solito fresca e pimpante, ma è la Close a sorprendere con un personaggio antipatico eppur sfaccettato (da non perdere la sua epica scazzottata col protagonista).

L'ex Richie Cunningham di Happy Days, ormai valente regista, dirige l'affollata squadra di attori con competenza, senza mai cedere nel ritmo e azzeccando tutti i tempi comici richiesti (il tormentone del cronista col mal di schiena cui rubano continuamente la poltrona è una delle cose più divertenti).

Il suo sguardo sul giornalismo made in USA è a tratti anche critico, ma per lo più sfiora l'idealismo.
Almeno si spera: se metà di ciò che emerge dal film sul mondo della carta stampata d'Oltreoceano - in termini di libertà di pensiero, autonomia, professionalità - fosse vero, parecchi qui da noi dovrebbero andare a nascondersi.

Cronisti d'assalto è un'opera fuorviante se pensate di intraprendere una carriera da reporter in Italia, ma è assolutamente consigliabile se amate i film corali, le screwball comedy e, ovviamente, Michael Keaton.

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