mercoledì 13 gennaio 2016

GOLDEN GLOBE 2016. I REDIVIVI E I SOPRAVVISSUTI

Dall'alto: Leonardo DiCaprio in The Revenant; Matt Damon in una scena di The Martian; Sylvester Stallone di nuovo nei panni di Rocky Balboa in Creed


Come abbiamo visto nel post precedente, tra i vincitori poche sono state le sorprese e molti i volti noti.

Noi della redazione di CINEMA A BOMBA!, tuttavia, siamo rimasti favorevolmente colpiti dal successo di alcuni dei nostri beniamini.

Uno su tutti: il nostro compatriota Ennio Morricone, vecchia conoscenza dei Globes: questa è la sua terza affermazione (dopo Mission del 1987 e La Leggenda del Pianista sull'Oceano del 1999).
Speriamo che questo riconoscimento - ottenuto per la colonna sonora di The Hateful Eight (per il precedente film tarantiniano, Django Unchained, aveva composto solo una canzone) - serva da trampolino di lancio al nostro Ennio per vincere finalmente anche sul campo quell'Academy Award che gli è stato consegnato solo alla carriera, nel 2007.
Nel frattempo quell'istrione di Quentin Tarantino - sempre più impegnato nell'accreditarsi come il nuovo Sergio Leone - gli ha fatto un gran bell'omaggio mentre ritirava il premio in sua vece. E ha pure parlato in italiano!

Poi c'è Sylvester Stallone.
Nel 1977 era stato nominato agli Oscar come attore protagonista e sceneggiatore di Rocky, ma perse.
39 anni dopo si è preso una rivincita (parziale, finora) vincendo il globo e convincendo i critici con la sua nuova prova - la settima! - nei panni del pugile italo-americano.
Sa un po' di vintage e di déja vu; ma d'altra parte tra i film drammatici era candidato anche il nuovo capitolo della saga di Mad Max (Mad Max: Fury Road), iniziata anch'essa alla fine degli anni Settanta, mentre come migliore canzone è stata scelta quella di Spectre, 24° episodio della serie James Bond.
Siamo contenti comunque per Sly: lo merita.

E siamo soddisfatti anche per Leonardo DiCaprio, altro (al momento) non oscarizzato che ha conquistato il suo terzo Globe (dopo The Aviator del 2005 e The Wolf of Wall Street del 2014).
Da notare che, nella stessa serata, è stata premiata anche Kate Winslet (come migliore attrice non protagonista per il biopic su Steve Jobs firmato Danny Boyle), sua partner di scena in Titanic.
Li davano per spacciati come attori dopo il kolossal che li ha resi celebri, ma hanno saputo abbondantemente rifarsi e dimostrare anche questa volta tutto il loro valore.
Bravi!

Se l'ungherese Il Figlio di Saul (film straniero) e Inside Out (film d'animazione) erano dati per trionfatori certi nelle proprie categorie, ci sbalordisce la vittoria di The Martian nella sezione "commedia/musical".
Non che la pellicola non meriti premi - anzi, è una delle migliori dell'anno e a noi è piaciuta molto; e poi c'è Jessica Chastain... - ma mentre ci sta che The Revenant si sia affermata come miglior film drammatico, essa non ci pare tanto leggera...
Forse è uno stratagemma furbetto per presentarla alle nomination degli Oscar forte di un'affermazione importante, benché noi pensiamo che non abbia bisogno di questi giochetti per poter fare bella figura.

I Golden Globes rappresentano una bella rivincita anche per Alejandro González Iñárritu - lo scorso anno era stato battuto da Richard Linklater e dal suo Boyhood (poi agli Oscar la situazione si ribaltò) - e, chissà, magari un bel punto di partenza per la rivelazione Brie Larson, migliore attrice drammatica protagonista per Room: la sua vittoria ha offuscato quella di Jennifer Lawrence (migliore attrice per una commedia), pure lei al suo terzo globo (3, quest'anno, è un numero ricorrente...) dopo Il Lato Positivo del 2013 e American Hustle del 2014 (sempre diretta da David O. Russell).

Gli sconfitti invece sono stati gli outsider.
Il Caso Spotlight era il beniamino della critica americana e sembrava dovesse rilanciare Michael Keaton dopo il clamoroso Oscar mancato dello scorso anno per Birdman, ma è tornato a casa a mani vuote.
Di The Big Short-La Grande Scommessa si è parlato un gran bene nelle ultime settimane, ma anche per la pellicola prodotta da Brad Pitt non c'è stata gloria.

Tra i premi televisivi è interessante segnalare i riconoscimenti ottenuti da Lady Gaga (!) e da Oscar Isaac (Poe Dameron di Star Wars-Il Risveglio della Forza), rispettivamente come miglior attrice e miglior attore di miniserie.

Posto che i Golden Globes siano davvero un'anticipazione degli Oscar, la sfida quest'anno sembra essere tra due film che in italiano sono stati ribattezzati Sopravvissuto e Redivivo.
Praticamente un riassunto della serata che la dice anche lunga sullo stato del cinema attuale, tra vecchie glorie ripescate, attori spremuti come limoni che si fanno tre/quattro film all'anno e sequel/prequel/spin-off di serie collaudate.

Rassicurante (gli incassi sono garantiti), ma siamo sicuri che Hollywood goda di ottima salute?

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