domenica 12 novembre 2017

HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN, L'APPARENZA INGANNA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

Regno Unito/USA, 2004
142'
Regia: Alfonso Cuarón
Interpreti: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Julie Christie, Robbie Coltrane, Michael Gambon, Richard Griffiths, Gary Oldman, Alan Rickman, David Thewlis, Fiona Shaw, Maggie Smith, Timothy Spall, Emma Thompson, Tom Felton, Robert Hardy, Julie Walters.


Non c'è pace per Harry Potter.
Dopo i primi due movimentati anni scolastici a Hogwarts, anche il terzo si apre con una minaccia per lui: è fuggito dal carcere di massima sicurezza per maghi il pericoloso criminale Sirius Black (Oldman), accusato di essere il braccio destro di Lord Voldemort.

Per proteggere Harry dalla sua vendetta e tutti gli studenti dalla sua violenza omicida, il Ministro della Magia Caramell (Hardy, recentemente scomparso) chiama alcuni custodi della prigione, i terrificanti Dissennatori, creature spettrali in grado di risucchiare l'anima del condannato e di svuotare di ogni pensiero felice chiunque si trovi nelle loro vicinanze.

Chi sarà più pericoloso?






Un torvo e minaccioso ricercato che non è quello che sembra.
Un morto che non è poi così morto.
Un topo che, si scoprirà, non è un topo qualsiasi.
Un professore accattivante che però nasconde un terribile segreto.
Una mappa della scuola di Hogwarts apparentemente lasciata in bianco, ma che in realtà rivela solo a poche persone particolari interessanti.
Un albero picchiatore che non mena fendenti a caso.

E il tempo - persino il tempo! - che si comporta in modo strano.

Nulla è ciò che sembra in questo terzo capitolo della saga.

Sebbene Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban non sia il migliore della serie, ai fini degli sviluppi futuri si dimostrerà invece molto importante e pertanto consigliamo di non sottovalutarlo.

Anche perché comunque rimane un racconto che riesce a tenere alta l'attenzione, con i suoi numerosi colpi di scena - ma quello concernente Crosta, il topo di Ron, lascia un po' perplessi - e capovolgimenti di prospettiva, ben dosati man mano che la trama procede: J.K. Rowling gioca sulle apparenze e si diverte a sovvertirle, svelando scenari inaspettati.

Alfonso Cuarón - futuro primo messicano a vincere un Oscar per la migliore regia (per quel Gravity che aveva aperto la Mostra del Cinema 2013) - l'ha assecondata, riuscendo nel contempo a dare continuità al tono "fanciullesco" che contraddistingueva Harry Potter e La Pietra Filosofale e alla svolta dark di Harry Potter e La Camera dei Segreti, accentuando ancora di più quest'ultima.

Questo grazie all'introduzione delle figure degli inquietanti Dissennatori e dell'ambiguo Sirius Black - che ha la faccia poco rassicurante di Gary Oldman, candidato sì agli Oscar 2012 come miglior attore protagonista per La Talpa, sobrio Commissario Gordon nella trilogia noliana del Cavaliere Oscuro e già acclamatissimo nel prossimo L'Ora Più Buia nei panni di Winston Churchill, ma più che altro noto al grande pubblico per ruoli piuttosto sulfurei (Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, Léon di Luc Besson, Air Force One di Wolfgang Petersen).

A proposito del cast, questo si arricchisce massicciamente con la presenza di attori del calibro di Michael Gambon (al suo esordio come Albus Silente dopo la morte del connazionale Richard Harris nel 2002), David Thewlis (volto noto che è comparso, tra gli altri, in Il Grande Lebowski, La Teoria Del Tutto, Wonder Woman), Timothy Spall (vincitore per Turner del premio per la migliore interpretazione maschile a Cannes 2014) e delle bravissime Julie Christie (la bellissima Lara di Il Dottor Zivago del 1965) ed Emma Thompson (sempre ottima; negli ultimi anni l'avevamo molto apprezzata per Saving Mr. Banks) in piccole parti.

In particolare, tenete d'occhio i personaggi impersonati da Oldman, Thewlis (il professor Lupin) e Spall (Peter "Codaliscia" Minus): li ritroveremo ed avranno uno spazio importante nel prosieguo.

Quindi, non siate troppo sicuri che Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban sia soltanto un episodio intermedio, di passaggio.

D'altra parte, vi abbiamo già avvisati: nulla è ciò che sembra...




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