mercoledì 16 novembre 2022

I DOC: IL MUNDIAL DIMENTICATO, QUEL PAZZO MONDIALE DI CALCIO IN PATAGONIA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



Italia/Argentina, 2011
95'
Regia: Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni
Con: Roberto Baggio, Gary Lineker, Jorge Valdano, Darwin Pastorin, Victor Hugo Morales, Osvaldo Bayer, João Havelange


1942. Mentre il mondo era in guerra il bizzarro conte Otz non rinunciò al suo sogno: organizzare il campionato mondiale di calcio del 1942, nonostante la FIFA avesse sospeso tale manifestazione a causa del conflitto bellico.

Riuscì così ad imbastire un raffazzonato torneo nella Patagonia argentina, al quale parteciparono squadre composte da lavoratori e militari autoctoni e stranieri divisi per nazionalità (italiani antifascisti, tedeschi, spagnoli, inglesi, indios Mapuche, polacchi...).

Il fortunoso ritrovamento pochi anni fa dello scheletro di un uomo - il cineoperatore che si occupò delle riprese - ha suscitato interesse e curiosità su quell'avvenimento lontano, rimosso e mai riconosciuto dalle massime autorità calcistiche.



Presentato alla Mostra di Venezia nel 2011, Il Mundial Dimenticato narra dello straordinario viaggio compiuto in Patagonia dai registi Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni sulle tracce di testimonianze che potessero far luce sul fantomatico Mondiale del 1942.

I due hanno intervistato personaggi famosi - il fuoriclasse Roberto Baggio, il bomber e ora commentatore Gary Lineker, l'ex potentissimo presidente FIFA Havelange, tra gli altri - ma è sui luoghi dove avvennero i fatti che essi hanno trovato informazioni utili, andando a cercare i protagonisti e i loro discendenti e scovando filmati dell'epoca.

E così l'avventura on the road (niente a che vedere con il film tratto dall'opera di Jack Keroauc: qui siamo più dalle parti del romanzo e, soprattutto, di Bruce Chatwin) ci porta a conoscere personaggi davvero bislacchi e improbabili.

Si va dal geniale cineoperatore di origini italiane che si ispira alla regista Leni Riefenstahl (che aveva esaltato il regime hitleriano con opere moralmente molto discutibili ma visivamente suggestive ed evocative), pur con intenti più pacifisti, antirazzisti e antieroici, e che si inventa fantasiosi mezzi per effettuare riprese originali, alla bellissima, anticonformista, emancipata figlia del conte Otz; dall'occhialuto, timido bomber nazista all'agile portiere Mapuche, in grado di ipnotizzare gli avversari; dai calciatori indios, capaci di giocate davvero funamboliche, all'arbitro che dirige le partite con la pistola, presunto figlio naturale del fuorilegge americano Butch Cassidy.

Il calcio che esce fuori da queste storie è un qualcosa che è distante anni luce da quello attuale: tra continui rimandi letterari e pop, è il calcio ruspante e genuino di Gianni Brera, quello malinconico di Giovanni Arpino, quello vitale dell'argentino Osvaldo Soriano.

Ma anche quello dell'attaccante con gli occhiali Annibale Frossi, delle rovesciate di Carlo Parola, del maracanazo dei liguri uruguagi Ghiggia e Schiaffino, quello "bailado" del Brasile di Pelé, Garrincha & C.; e ancora, quello del goal fantasma di Hurst ai Mondiali del 1966, di Italia-Germania 4 a 3, delle giocate di Maradona, dello "scorpione" di René Higuita...

Le vicende narrate in Il Mundial Dimenticato sono liberamente tratte dal breve e divertente racconto Il Figlio di Butch Cassidy di Soriano.

Sinceramente, poco importa se siano vere o nate dalla fantasia di uno scrittore innamorato del fùtbol: questa è una bella storia di calcio.

E il calcio ha sempre bisogno di belle storie, ora più che mai.



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