FRANKENSTEIN, IL MOSTRO CHE ARRIVA DALLA MOSTRA
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA, 2025
150'
Regia: Guillermo del Toro
Interpreti: Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth, Charles Dance, Ralph Ineson, Christoph Waltz.
Dal romanzo immortale di Mary Shelley, la storia del Dott. Victor Frankenstein (Isaac), che assembla pezzi di cadaveri e cerca di dar loro vita tramite l'energia elettrica.
Ci riesce, ma l'essere (Elordi) si ribella al proprio creatore e si allontana per cercare un senso alla propria esistenza...
Presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, il nuovo opus di Guillermo del Toro è l'ideale continuazione del percorso intrapreso nel 2022 con il suo controverso Pinocchio in stop motion (che gli fece vincere l'Oscar per la seconda volta, in questo caso per il miglior film d'animazione: è l'unico regista nella storia ad averlo conquistato in entrambe le categorie).
Adattare un classico della letteratura al proprio gusto e al proprio stile è sempre una scelta rischiosa, ma non si può certo dire che al cineasta messicano manchi il coraggio.
Naturalmente, Frankenstein è un'opera che si prestava bene, perché ha molto in comune con i topoi "deltoriani".
Il riscatto dei "diversi", la condanna dell'autoritarismo, la contrapposizione tra "mostro" presunto e mostri veri sono temi rintracciabili anche in altre pellicole del regista; su tutte, l'osannata e plurioscarizzata The Shape of Water.
Non mancano alcuni difetti storici dell'autore di Hellboy e Il Labirinto del Fauno: prolissità, esplosioni un po' gratuite di violenza, un eccesso di rigore ideologico.
Tuttavia, a bilanciarli troviamo - come di consueto - ottime performance attoriali e innegabili virtù formali.
Il cast si avvale del sempre ottimo Isaac - il suo protagonista è più rockstar che scienziato - e di un sorprendente Elordi (lo avevamo già visto in Deep Water, ricordate?), ma in ruoli di supporto si fanno notare pure l'austro-tedesco Waltz (Bastardi Senza Gloria, Django Unchained) e il britannico Ineson (Galactus nel recente I Fantastici Quattro-Gli Inizi).
GdT è un regista con un'idea artistica molto definita, che predilige i set costruiti concretamente in studio alle facili scorciatoie della CGI o - peggio ancora! - dell'AI, la profondità dei personaggi ai protagonisti bidimensionali, l'onestà etica all'intrattenimento puramente spensierato.
Frankenstein è un film che parla di paternità disfunzionale, di hubris e dei confini morali della scienza: può piacere o meno, ma è indubbiamente l'opera di un autore sincero e visionario, che si è accasato ad Hollywood senza perdere se stesso.
Un esempio di autentico cinema contemporaneo: non è mica poco.
Etichette: Deep Water, Django Unchained, Elordi, Frankenstein, Guillermo del Toro, Hellboy (2004), I Fantastici Quattro-Gli Inizi, Ineson, Oscar Isaac, Pinocchio, The Shape of Water, Venezia 2025, Waltz



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