domenica 4 dicembre 2016

MARVEL. DAREDEVIL, NON CI VEDO PIÚ DALLA FAME (DI GIUSTIZIA)

DareDevil interpretato da Ben Affleck (in alto) e da Charlie Cox (in basso).  


Esiste nella Marvel un corrispettivo del Batman della DC Comics?
Non proprio, ma tra tutti i personaggi della "Casa delle Meraviglie" quello che più vi assomiglia è probabilmente DareDevil.

Entrambi giustizieri della notte, entrambi con un immagine socialmente rispettabile durante il giorno, entrambi solitari e tormentati, entrambi con un costume e una maschera pensati per spaventare i malviventi.

Creato da Stan Lee col disegnatore Bill Everett, il Diavolo Custode è in realtà un avvocato di nome Matt Murdock, rimasto cieco in gioventù per colpa di un incidente che gli ha permesso di affinare gli altri sensi.

Mosso da un insaziabile fame di giustizia, il nostro si traveste nelle ore notturne per ripulire il proprio quartiere, Hell's Kitchen, dalle bande di criminali.
I suoi acerrimi nemici sono il potente Kingpin e il sadico Bullseye, ma può contare su alleati quali la letale ninja Elektra e il goffo collega Foggy.

La testata a lui dedicata ha avuto due momenti di gloria: negli anni 80, sotto la guida di Frank Miller (autore, tra le altre cose, di 300), che lo ha reso un antieroe tanto risoluto quanto spietato, e a fine anni 90, grazie a un importante ciclo scritto dal cineasta Kevin Smith (proprio lui, il regista di The Flash).

Il successo dei film dedicati agli X-Men e a Spider-Man non poteva che portare Devil nelle grandi sale.
Anche se, come tra poco scopriremo, forse la dimensione che più gli si addice è quella del piccolo schermo.






DareDevil (film, 2003)


Il trailer di DareDevil.

Un personaggio di culto, un buon budget a disposizione, un cast di tutto rispetto: sulla carta c'erano tutti i presupposti per un grande film, eppure molti lo ricordano come un mezzo fallimento.
Per quale ragione?

Ben Affleck è un Devil discreto, benché quest'anno si sia scoperto più a suo agio - ironia della sorte - nei panni del "concorrente" Batman (vedi Dawn Of Justice e Suicide Squad).
Stessa cosa per gli altri comprimari buoni, a partire dalla statuaria Jennifer Garner (l'attrice vista in Dallas Buyers Club sarebbe poi diventata la signora Affleck, fino a poco tempo fa).

Meno bene i cattivi: il massiccio Michael Clarke Duncan e l'irlandese Colin Farrell recitano un po' troppo sopra le righe, specie il secondo, lontano dalle performance misurate di Saving Mr. Banks e Animali Fantastici e Dove Trovarli.

DareDevil non manca di idee (i fan del fumetto possono trovarvi numerosi riferimenti alle storie cartacee) né di sequenze spettacolari, ma difetta di organizzazione e non trasmette davvero emozioni.
Il problema principale è il regista/sceneggiatore Mark Steven Johnson, di anonima competenza: il Bryan Singer di X-Men e il Sam Raimi di Spider-Man sono di un altro livello.

Il meglio della pellicola è rappresentato dalle comparsate degli scrittori che hanno reso grande il personaggio, benché Stan Lee e Frank Miller appaiano brevemente in ruoli muti (il primo è il vecchietto distratto che il giovane Matt salva dall'essere investito, il secondo fa... il morto!).
Più spazio viene concesso a Kevin Smith, che interpreta un tecnico dell'obitorio di nome Kirby (vi dice qualcosa?) e ha probabilmente contribuito alla scena con qualche idea (leggete bene che cosa scrive sul computer del laboratorio).






DareDevil (serie tv, 2015-)


Il promo di DareDevil.

Idea geniale: anziché ritentare la fortuna con un altro lungometraggio, la Marvel trasforma il programmato reboot del Diavolo Rosso in una serie televisiva.
Il ruolo principale è affidato al britannico Charlie Cox, mentre Kingpin è impersonato da Vincent D'Onofrio (più adatto al ruolo del precedente Michael Clarke Duncan).

Questo nuovo DareDevil prende spunto - specie nella prima stagione - dalle storie di Frank Miller, recuperandovi le atmosfere dark e l'attitudine tormentata del protagonista.
La dose di violenza, per quanto non eccessiva, e in generale il tono cupo lo rendono un prodotto apprezzabile anche e soprattutto da un pubblico maturo.

Vedremo col tempo se la qualità continuerà a mantenersi alta, ma al momento sembra che il personaggio abbia trovato la propria dimensione ideale.
Diavolo di un Devil!




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