CANNES 2023. RICORDEREMO LE PALME ALLA CARRIERA
Justine Triet solleva la Palma d'Oro.
Quando abbiamo analizzato i film in cartellone al Festival di Cannes di quest'anno, ci siamo chiesti se i premi in palio sarebbero andati a pellicole e autori semi-sconosciuti o a nomi più blasonati.
La Giuria guidata dallo svedese Ruben Östlund - vincitore della Palme d'Or un anno fa - non si è lasciata tentare e ha assegnato i riconoscimenti più importanti a film che solo i cinefili più indefessi possono trovare appetibili.
A trionfare è stato un legal thriller francese diretto da una regista relativamente giovane, la 44enne Justine Triet, 3a donna a vincere in 76 anni (evviva la parità di genere!).
Anatomie d'une chute - letteralmente: "anatomia di una caduta" - ha ricevuto anche la Palme... Dog, ossia il premio assegnato al miglior interprete canino, in questo caso un border collie di nome Messi.
E gli italiani? Sono rimasti a bocca asciutta: Moretti, Bellocchio e Rohrwacher, rappresentanti - almeno i primi due - di un cinema gauche che in genere piace ai Transalpini, non sono riusciti a strappare nemmeno un riconoscimento minore.
Come loro anche altri autori di caratura internazionale: l'eccentrico Wes Anderson, il ricercato Todd Haynes, l'indomito Ken Loach.
Il tedesco giramondo Wim Wenders si è consolato con il premio per il miglior attore (il giapponese Kōji Yakusho per il suo Perfect Days), mentre l'anarchico finlandese Aki Kaurismaki ha dovuto accontentarsi del Premio della Giuria (per la tragicommedia Kuolleet lehdet).
Che cosa rimarrà della kermesse di quest'anno?
Di certo la consueta passerella di star e pellicole di grido: hanno marcato presenza, tra gli altri, il western morale di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon, il nuovo Kitano (l'autore di Outrage per una volta non ha diretto un Yakuza movie), il movimentato giallo di Robert Rodriguez Hypnotic e l'ultimo Indiana Jones col sempreverde Harrison Ford.
A proposito dell'ex Han Solo, la sua Palma d'Oro alla carriera è stato uno dei momenti più "alti" di questa edizione, così come quella parimenti assegnata ad un altro vecchio leone di Hollywood: Michael Douglas, alias Hank Pym di Ant-Man.
Ecco, vogliamo ricordare Cannes 2023 così: coi volti sorridenti di questi due grandi attori che, in modo diverso, hanno fatto la storia del cinema.
Quanto può essere giusta e bella la Settima Arte, a volte.
Etichette: Anatomie d'une chute, Cannes 2023, Harrison Ford, Indiana Jones e il Quadrante del Destino, Kaurismaki, Kitano, Michael Douglas, Rodriguez, Scorsese, Triet, Wenders, Wes Anderson
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page