martedì 18 dicembre 2012

GLI INEDITI: TWIXT, È POE IL VIRGILIO DEL NUOVO COPPOLA

(Clicca sull'immagine per vedere il trailer) 

USA, 2011
90'
Regia: Francis Ford Coppola
Interpreti: Val Kilmer, Bruce Dern, Ben Chaplin, Elle Fanning, Joanne Whalley, David Paymer, Alden Ehrenreich, Tom Waits (voce).


Uno scrittore alcolista da quattro soldi (un Val Kilmer sovrappeso che ricorda Mickey Rourke in The Wrestler) si ritrova a promuovere il suo nuovo romanzo sulle streghe in una cittadina appena sconvolta dal ritrovamento del cadavere di una ragazzina con un paletto di legno conficcato nel cuore.
Alla ricerca di una storia per il suo prossimo libro e incoraggiato dallo sceriffo locale, il protagonista si interesserà della vicenda, entrando in contatto con un mondo abitato da fantasmi e vampiri, e arrivando infine a fare i conti con il proprio doloroso passato.

Originale ed innovativa la genesi della nuova opera di Francis Ford Coppola.
Il film è nato dall'interazione con gli spettatori di diverse città statunitensi, dove è stato preliminarmente proiettato: esso è stato rimontato in base alle reazioni manifestate dal pubblico di volta in volta, variando anche musica, suoni, velocità delle azioni.
Il regista è riuscito così - almeno all'inizio - ad avvicinare il cinema al teatro, allestendo uno spettacolo di serata in serata sempre diverso, pur mantenendo fissi cast e testo.

Twixt è rimasto tuttavia inedito, non solo in Italia (è stato proiettato soltanto al Torino Film Festival 2011), ma anche negli USA: stroncato e incompreso da numerosi critici, è stato considerato troppo sperimentale e intellettuale per non risultare eccessivamente ostico ad una vasta platea (ma, ça va sans dire, è stato molto apprezzato dalla storica rivista Cahiers du Cinéma, che lo ha inserito al terzo posto tra le pellicole migliori del 2012, dopo le snobbissime Holy Motors di Leos Carax e Cosmopolis di David Cronenberg, entrambe in concorso all'ultima edizione del Festival di Cannes).

Sono infatti numerosi i rimandi cinematografici (un esempio: la scena della ragazza nel fiume in L'Atalante di Jean Vigo) e letterari, con citazioni e riferimenti riguardanti soprattutto opere e vita dello scrittore Edgar Allan Poe, già amatissimo dal celeberrimo regista e produttore Roger Corman, il pigmalione di Coppola.
Ed è lo stesso Poe ad accompagnare - novello Virgilio - il collega letterato lungo l'impervia strada della verità.

La trama, a dire il vero, non è molto chiara; ma la pellicola è tecnicamente affascinante: a parte il 3D (utilizzato però solo in poche scene), magistrali sono le scelte registiche e la fotografia di Mihai Malaimare Jr., che già aveva lavorato col maestro nei precedenti Un'Altra Giovinezza e Segreti di Famiglia-Tetro, e che abbiamo già apprezzato in The Master di Paul Thomas Anderson.

Prima di mettervi davanti allo schermo, però, dimenticate capolavori come Il Padrino e Apocalypse Now: l'ultrasettantenne Francis Ford Coppola ha ormai deciso di non adagiarsi sui tanti allori che ha conquistato, ma di mettersi in gioco con un'opera sperimentale e molto personale (la morte della figlia dello scrittore ricorda quella del figlio dello stesso Coppola), con l'energia, la curiosità, la voglia di innovare e stupire di un cineasta agli esordi.
Insomma, possiamo affermare che si trovi proprio nel pieno di - è proprio il caso dirlo - Un'Altra Giovinezza.

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